E così è iniziata la conoscenza. Dapprima qualche schermaglia, per capire davvero se quello che avevamo di fronte fosse chi cercavamo (e per me è stata una entusiasmante conferma). Poi il piacevole sapere qualcosa l'uno dell'altra, ma sempre con Lei a guidare il gioco, a scandire i tempi, a decidere i quando e i come di un contatto.
Lei con frasi sempre brevi, secche come una frustata, come quella volta in cui le chiesi come vedeva un rapporto con un uomo e mi gelò con 4 parole "Io Padrona, tu servo". Li capii che forse potevo essere felice anch'io, che forse il mio arrancare alla ricerca della persona giusta volgeva al termine.
E così chiesi e ottenni il permesso per me più importante, quello di chiamarla Padrona. Che parola meravigliosa, che racchiude tutto il senso di un rapporto con una Donna.
Non parlo solo di Femdom e delle sue implicazioni BDSM, ma anche del sentirmi guidato, del sapere che qualcuno sceglie per me, che mi aiuta indicandomi la direzione giusta.
Questo per me è il significato di questo termine così bello, completo: Padrona.
E così oggi lo uso sempre, quando la saluto e quando le invio un SMS per augurarle la buona giornata o la buonanotte. La sento davvero così, Padrona! E in fondo lo è, perchè il mio destino e il mio futuro sono nelle sue mani. Io non posso far altro che sperare.
mercoledì 29 febbraio 2012
Per Lei: Perchè questo blog
L'idea di questo blog è nata stanotte, mentre fissavo il soffitto, non riuscendo a prendere sonno e pensando a Lei.
Ok... forse è necessario partire dall'inizio, per capirsi un po', nel caso qualche navigatore si imbattesse in queste pagine. Quindi iniziamo dalle presentazioni, chi sono io e chi è Lei.
Su di me poco da dire. Angelo, 50enne, separato, di carattere molto umile e sottomesso. Da sempre vedo nella Donna un essere superiore da adorare e venerare, ma se lo dici oggi trovi 1.000 siti che parlano di Ginarchia e Femdom e ti senti a casa. Dirlo alla fine degli anni 70 si finiva dritti sulla sedia di uno psichiatra. Così allora non l'ho detto e mi sono travestito da "normale" (mamma che brutta parola). Una moglie, figli, quella che nel gergo degli adepti si chiama una vita "Vanilla". Sempre con l'idea che un domani (data vaga invero... i Maya son stati molto più precisi) tutto sarebbe cambiato e avrei potuto realizzare i miei sogni.
Poi il tempo, che sarà anche galantuomo ma quando ti spiega le cose ci va duro, un bel giorno mi ha insegnato che si vive una volta sola (toh...) e che se vuoi inseguire un sogno devi alzarti e lottare per ottenerlo. Così mi sono alzato, affrontato la realtà, mi sono separato e ho iniziato a rincorrere quel sogno.
Sogno che era quello di incontare una Donna autoritaria, dal carattere forte, con cui instaurare un vero rapporto D/s (sempre linguaggio per adepti...ok, ma tanto gli altri a questo punto han già mollato e cambiato strada!). Una Donna che fosse una guida, che prendesse in mano la mia esistenza, decidendo per me, in una parola: una Padrona.
O in un'altra parola: Lei. Già perchè pochi giorni fa, forse... voglio sperarlo, cullandomi in questo dolce momento... quel sogno che mi ero alzato ad inseguire si è materializzato. Lei ha 46 anni, è originaria della mia setssa città, anche se ora vive lontana per lavoro. Separata, una figlia ormai grande e come tanti che si sentono un po' soli, iscritta ad un sito di incontri on line.
E proprio su quel sito mi imbatto nel suo profilo. In realtà non che ci sperassi molto. I primi contatti erano stati tutti con donne sensibili, alla ricerca del grande amore, dell'uomo che infonde sicurezza, della dolcezza... insomma le solite melensaggini di cui proprio non sentivo bisogno. Poi ecco la folgorazione, la sua pagina e Lei che si descrive in tutt'altro modo... le parole non contano ma sento che qualcosa scatta dentro di me. E' questa la Donna che cerco e timidamente la contatto.
L'inizio è una tragedia. Non riesco a far capire quanto sono interessato, quanto sento davvero dentro che possa essere un incontro importante... la mia timidezza e insicurezza fa il resto tanto che ad un certo punto mi arriva un messaggio che non lascia dubbi "tu mi saluti e poi fai in modo di non essere piu' contattato per farti i cazzi tuoi? per quanto mi riguarda puoi farteli per sempre!" Oh mamma...non era vero... ma come spiegarlo ad una Donna abituata a decidere, a scegliere a comandare? Non restava che implorare, supplicare e, per fortuna, son cose per le quali sono portato. Morale: riesco ad ottenere il suo perdono e ad avere la sua attenzione.
Da allora, son passati pochi giorni, diversi contatti, via mail, chat, cam, telefono e dentro di me sempre più forte la sensazione che Lei possa davvero essere il mio sogno tanto inseguito.
OK come presentazione?
Bene. Allora andiamo a spiegare il perchè di questo blog. E' che, come detto, Lei vive lontana. La speranza di incontrarla è forte, ma ancora lontana nel tempo, mentre dentro di me le emozioni crescono, si moltiplicano e si amplificano. E nella mia insicurezza riuscire a gestirle, catalogarle, spiegarle, a volte non è facile. Così ecco l'idea di questo diario dove poter cercare di riassumerle e soprattutto donarle a questa Donna speciale che in pochi giorni ha occupato militarmente i miei pensieri.
Ogni giorno scriverò qualcosa, sperando che le mie umili parole servano a ridurre le distanze... anche se, per ora, l'emozione più grande è la paura. Questa sera presenterò questa pagina a Lei... e se non sarà contenta?
Questo il pensiero che mi accompagnerà tutto oggi al lavoro.
Ok... forse è necessario partire dall'inizio, per capirsi un po', nel caso qualche navigatore si imbattesse in queste pagine. Quindi iniziamo dalle presentazioni, chi sono io e chi è Lei.
Su di me poco da dire. Angelo, 50enne, separato, di carattere molto umile e sottomesso. Da sempre vedo nella Donna un essere superiore da adorare e venerare, ma se lo dici oggi trovi 1.000 siti che parlano di Ginarchia e Femdom e ti senti a casa. Dirlo alla fine degli anni 70 si finiva dritti sulla sedia di uno psichiatra. Così allora non l'ho detto e mi sono travestito da "normale" (mamma che brutta parola). Una moglie, figli, quella che nel gergo degli adepti si chiama una vita "Vanilla". Sempre con l'idea che un domani (data vaga invero... i Maya son stati molto più precisi) tutto sarebbe cambiato e avrei potuto realizzare i miei sogni.
Poi il tempo, che sarà anche galantuomo ma quando ti spiega le cose ci va duro, un bel giorno mi ha insegnato che si vive una volta sola (toh...) e che se vuoi inseguire un sogno devi alzarti e lottare per ottenerlo. Così mi sono alzato, affrontato la realtà, mi sono separato e ho iniziato a rincorrere quel sogno.
Sogno che era quello di incontare una Donna autoritaria, dal carattere forte, con cui instaurare un vero rapporto D/s (sempre linguaggio per adepti...ok, ma tanto gli altri a questo punto han già mollato e cambiato strada!). Una Donna che fosse una guida, che prendesse in mano la mia esistenza, decidendo per me, in una parola: una Padrona.
O in un'altra parola: Lei. Già perchè pochi giorni fa, forse... voglio sperarlo, cullandomi in questo dolce momento... quel sogno che mi ero alzato ad inseguire si è materializzato. Lei ha 46 anni, è originaria della mia setssa città, anche se ora vive lontana per lavoro. Separata, una figlia ormai grande e come tanti che si sentono un po' soli, iscritta ad un sito di incontri on line.
E proprio su quel sito mi imbatto nel suo profilo. In realtà non che ci sperassi molto. I primi contatti erano stati tutti con donne sensibili, alla ricerca del grande amore, dell'uomo che infonde sicurezza, della dolcezza... insomma le solite melensaggini di cui proprio non sentivo bisogno. Poi ecco la folgorazione, la sua pagina e Lei che si descrive in tutt'altro modo... le parole non contano ma sento che qualcosa scatta dentro di me. E' questa la Donna che cerco e timidamente la contatto.
L'inizio è una tragedia. Non riesco a far capire quanto sono interessato, quanto sento davvero dentro che possa essere un incontro importante... la mia timidezza e insicurezza fa il resto tanto che ad un certo punto mi arriva un messaggio che non lascia dubbi "tu mi saluti e poi fai in modo di non essere piu' contattato per farti i cazzi tuoi? per quanto mi riguarda puoi farteli per sempre!" Oh mamma...non era vero... ma come spiegarlo ad una Donna abituata a decidere, a scegliere a comandare? Non restava che implorare, supplicare e, per fortuna, son cose per le quali sono portato. Morale: riesco ad ottenere il suo perdono e ad avere la sua attenzione.
Da allora, son passati pochi giorni, diversi contatti, via mail, chat, cam, telefono e dentro di me sempre più forte la sensazione che Lei possa davvero essere il mio sogno tanto inseguito.
OK come presentazione?
Bene. Allora andiamo a spiegare il perchè di questo blog. E' che, come detto, Lei vive lontana. La speranza di incontrarla è forte, ma ancora lontana nel tempo, mentre dentro di me le emozioni crescono, si moltiplicano e si amplificano. E nella mia insicurezza riuscire a gestirle, catalogarle, spiegarle, a volte non è facile. Così ecco l'idea di questo diario dove poter cercare di riassumerle e soprattutto donarle a questa Donna speciale che in pochi giorni ha occupato militarmente i miei pensieri.
Ogni giorno scriverò qualcosa, sperando che le mie umili parole servano a ridurre le distanze... anche se, per ora, l'emozione più grande è la paura. Questa sera presenterò questa pagina a Lei... e se non sarà contenta?
Questo il pensiero che mi accompagnerà tutto oggi al lavoro.
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