E così è iniziata la conoscenza. Dapprima qualche schermaglia, per capire davvero se quello che avevamo di fronte fosse chi cercavamo (e per me è stata una entusiasmante conferma). Poi il piacevole sapere qualcosa l'uno dell'altra, ma sempre con Lei a guidare il gioco, a scandire i tempi, a decidere i quando e i come di un contatto.
Lei con frasi sempre brevi, secche come una frustata, come quella volta in cui le chiesi come vedeva un rapporto con un uomo e mi gelò con 4 parole "Io Padrona, tu servo". Li capii che forse potevo essere felice anch'io, che forse il mio arrancare alla ricerca della persona giusta volgeva al termine.
E così chiesi e ottenni il permesso per me più importante, quello di chiamarla Padrona. Che parola meravigliosa, che racchiude tutto il senso di un rapporto con una Donna.
Non parlo solo di Femdom e delle sue implicazioni BDSM, ma anche del sentirmi guidato, del sapere che qualcuno sceglie per me, che mi aiuta indicandomi la direzione giusta.
Questo per me è il significato di questo termine così bello, completo: Padrona.
E così oggi lo uso sempre, quando la saluto e quando le invio un SMS per augurarle la buona giornata o la buonanotte. La sento davvero così, Padrona! E in fondo lo è, perchè il mio destino e il mio futuro sono nelle sue mani. Io non posso far altro che sperare.
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