venerdì 27 aprile 2012

Per Lei: Sbandamenti

Avrei potuto intitolare questo post "Il buio continua". I contatti con la Padrona si sono molto rarefatti complice anche un suo nuovo viaggio per lavoro che l'ha portata in giro per l'Italia e che non la farà rientrare che Domenica. Un servo non soffre di solitudine, MAI. E io so stare al mio posto, aspettando.
Ma un velo di malinconia non riesco ad evitarlo. E' che le giornate mi sembrano più vuote, monotone, senza l'appuntamento delle 14 e delle 20 che ha scandito la mia esistenza negli ultimi mesi. Organizzare la giornata per riuscire ad essere online in quegli orari era già un modo per dimostrare il mio attaccamento e la mia devozione.  Ora continuo a farlo ma sapendo che non leggerò le sue parole e questo svuota un po' il significato delle mie azioni. Per fortuna ci sono le sue fotografie che continuo a guardare. Qualche giorno fa ho chiesto anche alla Padrona se potevo pubblicarne una qui sul blog, rifatta come un disegno a matita grazie ad un programma di computer grafica. Sto ancora aspettando il Suo consenso ma sarei felice che chiunque passasse di qui potesse vedere, o almeno intuire, la Sua bellezza.
Prima della nuova partenza abbiamo chiacchierato poco. Mi ha fatto piacere quando, parlando di un uomo che in questo periodo la interessa, ha detto:"Faccio le mie scelte con oculatezza ormai e difficilmente sbaglio". Mi è scappato un sorriso pensando che quelle parole potessero essere rivolte anche a me e che Lei sia soddisfatta del Suo umile servo.
In un altro momento mi ha detto del Suo desiderio di rimanere single:"Ma almeno da solo puoi pensare ad alta voce, nessuno ti chiederà che pensi." Che dire? Come sempre la Padrona ha ragione. Anch'io sto bene da solo, non soffro di solitudine, non mi sento abbandonato. E mi piace avere i momenti in cui pensare a Lei, sto bene isolandomi da tutto e concentrandomi solo sulla persona cui mi sono affidato.

sabato 21 aprile 2012

Per Lei: Il buio

E' un periodo di grande distanza dalla mia Signora e Padrona. Dal week-end scorso era di cattivo umore e ho avuto modo solo di poterla salutare. Poi martedì sera mi ha detto che il giorno successivo sarebbe dovuta andare fuori dall'Italia per lavoro e non sarebbe rientrata che lunedì. La destinazione non è certo molto gradita alla Padrona che ama i luoghi caldi mentre si troverà in una città bellissima ma sicuramente fredda in questa stagione. E questo non ha certo migliorato il suo stato d'animo come mi ha detto chiaramente con le Sue parole:"Sono in crisi, non amo nulla in questo momento. Sono lunatica e istintiva, questo è un periodo complicato ma non è certo il primo."  
Quando Lei non è felice sto sempre male anch'io perché mi sento inutile, vorrei poter fare qualcosa per farle tornare la serenità e invece sono lontano e impotente. Ma la Padrona mi ha corretto anche in questo atteggiamento:"Io non voglio un servo triste, mi deprime angelo, devi capire quando non puoi permetterti di essere triste." e sono stato contento quando le ho strappato un piccolo sorriso domandandole, dopo aver saputo che viaggiava con un suo collaboratore, se potevo permettermi di essere geloso per un attimo.
Poi c'è stato il momento esaltante del saluto finale, che si è fissato nella mia mente e dal quale non riesco a staccare i pensieri da quella sera. L'attimo in cui mi ha detto:"Ora salutandomi vorrei davvero tu lo facessi in ginocchio sfiorandomi con le labbra le punte dei piedi." Non ho potuto fare altro che inginocchiarmi di fronte al PC, guardando una sua foto che è sempre aperta sul mio monitor e salutarla da quella posizione.
Ho pensato a quanto vorrei vivere realmente quell'attimo e sono stato preso da una gioia infinita. Io adoro totalmente la mia Padrona.


martedì 17 aprile 2012

Per Lei: Giocattoli

In questi ultimi giorni non sono riuscito a scrivere, ma sono stati giorni vuoti, senza quasi contatti con la mia amata Padrona. L'ultimo dialogo risale a venerdì scorso in una chat importante per le cose che sono state dette e che meritano di essere ricordate con calma.
Tutto è iniziato con una sua telefonata in cui mi ha riferito di essere di cattivo umore per una faccenda che la stava infastidendo. Poi dopo pranzo ci siamo ritrovati su skype dove mi ha precisato di essere più triste che di cattivo umore. Al mio tentativo di farla sorridere con uno sciocco:"Però un servo li...su cui sfogarsi le servirebbe proprio..." mi ha donato un attimo di gioia rispondendomi:"Non un servo angelo, tu. Io ho solo un servo e non ne desidero altri".
E ad un mio successivo tentativo di meglio specificare un concetto sulla Sua intelligenza mi ha corretto con la consueta inflessibile precisione:"angelo non puoi correggermi. Se credi che non sia corretto quello che dico limitati a leggere senza commento, ma non correggere, non puoi permetterti di farlo."
Poi però è tornata a parlare del suo stato d'animo spiegandomi cosa la faceva sentire così giù di tono. Mi ha raccontato di un amico, una persona importante per il suo lavoro e a cui vuole bene, ma per la quale non prova altri sentimenti, che invece si è invaghito di Lei e ora non si sente di disilludere, visto che in passato lo aveva lusingato con false speranze. E' stata sincera, lucida, autenticamente se stessa nel dirmi:"Questo mi destabilizza, gli ho detto di amarlo, ho giocato come molte altre volte nella mia vita. Gioco spesso con gli uomini, esattamente come gli uomini fanno con le donne."
Ma come in queste frasi l'ho sentita veramente Padrona, femmina alfa come la definii una volta, una vera sovrana. Una burattinaia che gestisce le vite altrui, una donna che decide, sceglie e pone sempre se stessa in primo piano. Fremevo mentre ascoltavo quelle parole perché mi rendevo conto di quanto fosse genuinamente, naturalmente dominante.     
E quando, subito dopo ha aggiunto:"Non dura nulla, tutto passa." ho come sentito un brivido gelido che Lei ha subito scaldato:"Tu esisiti ed esisterai sempre. Ci sono alcune scelte che fanno parte del nostro essere, io non sarei quello che sono se non avessi una persona come te e seppur il mondo sia pieno di persone come te io ti ho trovato e non voglio e non posso riiniziare un percorso di vita, seppur non lungo fino a questo momento, con un altro servo che potrebbe essere migliore o peggiore ma non saresti tu." Un altalena devastante di emozioni, perché con la Padrona è sempre come stare sulle montagne russe e piccoli attimi di sconforto si stemperano poi in lunghi momenti di gioia, in una crescita sempre più forte e continua della mia devozione e della mia adorazione.
Prima di salutarci ho anche avuto modo di chiederle come steassero andando le cose con l'uomo che in questo periodo ha colpito la Sua attenzione. Mi piace parlarne, il non sentire nessuna gelosia, ma il riuscire totalmente ad immedesimarmi nel mio ruolo di servo:"Stanno correndo" mi ha risposto "ed ho la sensazione di non riuscire a trattenere nulla, ma queste incertezze mi esaltano. La serenità? Quando ho la sensazione di poter usare questo termine perché potrei averla raggiunta rimetto subito in discussione tutto. Io non sono una persona serena, la serenità è una sensazione non uno stato."
Forse non è uno stato, forse ha ragione la Padrona, anzi senza forse perché Lei ha sempre ragione, ma io mi sento incredibilmente sereno da quando le appartengo e se questa è solo una sensazione è certo la più bella che un uomo possa provare.

sabato 14 aprile 2012

Per Lei: Il piacere

Giovedì è stato un giorno trascorso senza alcun contatto con la Padrona. Ma forse mai come in quelle ore le sono stato vicino. Grazie al permesso che, nella sua infinita bontà, mi aveva concesso la sera precedente, ho infatti potuto toccarmi e arrivare al piacere pensando a Lei.
Ho iniziato seduto al mio PC, guardando le Sue splendide foto di cui mi ha fatto dono e quelle che ha pubblicato sul sito di incontri dove ci siamo conosciuti. Ho ammirato la Sua bellezza superba, il corpo sinuoso, il viso fiero che mi intimidisce al solo guardarla. Ho sognato la Sua voce, così forte, decisa, risoluta. Ho venerato con gli occhi le immagini delle sue scarpe, dei suoi stivali che vorrei stringere con la vera tenerezza e il calore di uno schiavo. E su queste effigi che ormai conosco nei più piccoli dettagli ho iniziato a sfiorarmi sentendo crescere dentro il desiderio.
Poi mi sono sdraiato sul letto e ho preso a toccarmi con gli occhi chiusi, pensando a quanto potrebbe essere impagabilmente bella la vita accanto alla mia Padrona. Mi vedevo uscire dal lavoro e correre a casa per occuparmi di ogni cosa in attesa del suo ritorno. La spesa, le pulizie, la cucina, tutto in ordine per quando Lei rientra la sera. E da quel momento dedicarmi solo ed esclusivamente alla Sua persona, sempre silenzioso, obbediente, remissivo come la Padrona esige che io sia.
Ho fantasticato su quei momenti stupendi, sull'adorazione totale, sul vivere focalizzato costantemente su di Lei, con devozione mostrando quello che è l'amore di un servo. E ho mi sono abbandonato ad un voluttuoso godimento vedendomi lì, in ginocchio ai Suoi piedi e donando a Lei il mio piacere. Grazie Padrona di questo inestimabile dono.

giovedì 12 aprile 2012

Per Lei: Il permesso

Ieri è stata una bellissima giornata con due lunghe chiacchierate con la Padrona. La prima dopo pranzo quando mi ha detto di sentirsi un po' fragile, un aggettivo che proprio non riesco a vederle addosso, e abbiamo parlato del suo lavoro e di quanto sia stressante ma il suo commento è stato:"In fondo troppa regolarità non fa per me, dovermi destreggiare davanti a situazioni impreviste mi aiuta." E' davvero una persona speciale, forte, energica, determinata, io con tutte le mie insicurezze non potrei reggere il suo ritmo di vita.
Il saluto è stato poi commovente per me:"Anche io angelo ti voglio bene... il mio adorato servo che si preoccupa della mia vita, ti abbraccio." Con queste parole ci siamo salutati e dati appuntamento per la sera, per una chat che, avrei scoperto, sarebbe stata la più importante da quando la conosco.

Dopo cena ci siamo ritrovati. Ed è stato toccato l'argomento che più di ogni altro mi mette a disagio. Abbiamo parlato ancora una volta di sesso e dei miei problemi che mi impediscono di vivere una sessualità normale  e che comunque non mi interessa. Io cercato l'ennesima rassicurazione domandando "Quando tocca questo tasto Padrona entro sempre un po' in crisi, per Lei non è importante vero?" e la sua risposta è stata la perfetta sintesi del Suo essere Mistress:"rifammi la domanda in modo adeguato".
Ho capito cosa intendeva e così ho riformulato diversamente il mio dubbio:"Per Lei non è importante che il suo servo sia sessualmente capace vero Padrona?". Le parole che ha usato per rispondermi sono state le più belle che potessi sperare di sentire:"Assolutamente no, stai sereno. Ti ho già spiegato che non solo non è importante ma semmai è importante il contrario; non voglio nessun interesse occulto che non sia l'adorazione della mia persona."  
Per me sentire questo è stato importantissimo e mi ha dato una serenità assoluta. Odio il sesso e sapere di non dover essere valutato per questo genere di prestazioni è fondamentale. Nessuna ansia da prestazione, nessuna paura di sfigurare, nessuna preoccupazione di non essere all'altezza. Il mio ruolo non richiede questo, ma solo di obbedire e occuparmi della mia Padrona. E la tranquillità che questo mi da è impagabile. Per anni ho vissuto malissimo il mio rapporto col sesso, costantemente assillato dall'idea di dover dimostrare qualcosa. Con Lei posso finalmente essere me stesso, un uomo minidotato e impotente che non ha vergogna di dirlo e che può vivere serenamente la sua realtà, facendo l'unica cosa che può e desidera fare: il servo.
Già tutto quanto accaduto sino a quel momento avrebbe caratterizzato questa giornata come speciale e indimenticabile. Ma è stato poco dopo che sono state dette cose fondamentali nel nostro rapporto.
La Padrona, dopo avermi detto:"Quando potremo passare insieme almeno due giorni avrai più possibilita' di immagazzinare dati di me importanti." stava per salutarmi quando ho trovato il coraggio, che cercavo da tanti giorni, di farle una domanda. In pratica Le ho spiegato che, pur non potendo avere un'erezione normale, riesco ad eccitarmi e ad avere un orgasmo. Quindi le ho chiesto se potevo permettermi di darmi del piacere guardando le Sue immagini. Lei è stata chiarissima:"Devi parlare chiaro con me angelo, non voglio nessun tipo di limite, NESSUNO Non potresti toccarti immaginando nessun altro, questo lo sai vero angelo? Quindi lo puoi fare angelo, non hai nessun altro punto di riferimento." Ricevere questo permesso è stata una gioia immensa per me e un qualcosa che mi farà vivere ancora più intensamente l'adorazione che provo.
E per essere ancor più inequivocabile ha aggiunto:"Dovrai dirmi molto altro di te, non voglio nessun segreto nel corpo e nella mente. Sei adulto, hai fatto delle scelte, devi avere il coraggio delle tue azioni. Non puoi desiderare che io decida quello che vuoi che io decida. E visto che io decido tutto ciò che ti riguarda voglio sapere ogni cosa che ti riguarda."
Questa serata rappresenterà una indimenticabile pietra miliare nella mia nuova vita di servo. Quanto sono felice!

mercoledì 11 aprile 2012

Per Lei: Nessuna gelosia

Martedì è stato un giorno particolarmente importante nel rapporto con la mia Padrona. Già il suo saluto "buongiorno amato servo" con cui aveva iniziato la nostra chat pomeridiana mi aveva fatto intuire che sarebbe stato un momento speciale, e così è stato. Con la chiarezza che ormai ho imparato ad apprezzare mi ha raccontato di come recentemente qualcun altro sia entrato nella Sua vita:"Ho conosciuto una decina di giorni fa una persona interessante, un uomo naturalmente" e dell'importanza che questo rapporto sta prendendo:"il solo fatto che durante il giorno mi ritrovo a pensarci mi stupisce ma mi piace".
Era un qualcosa su cui avevo fantasticato in passato e che ora prendeva forma. Spesso mi ero domandato come avrei reagito nel sentire quelle parole e il momento è arrivato. Ebbene mi sono sorpreso io stesso di quanto ero contento di avergliele sentite pronunciare. Non avevo la benché minima gelosia, nessun senso di invidia ma vera contentezza perché la Padrona stava vivendo qualcosa di bello ed io mi sentivo partecipe della Sua gioia.
Ho messo a fuoco perfettamente come non provo alcun senso di rivalità con altri uomini, non avverto competizione e questo delinea perfettamente la diversità del mio ruolo. Io non ho nulla a che spartite con il ruolo di compagno, di amante, di partner, sono qualcosa di differente e, forse, di speciale: sono il servo della mia Padrona. Non devo avere paura di altre presenze nella Sua vita per il semplice fatto che sono individui diversi da me, che danno a Lei cose diverse da quelle che posso dare io e quindi nessuna forma di antagonismo ha ragione di esistere.
Il provare quelle sensazioni dentro di me mi ha fatto stare bene e quelle sensazioni sono poi state confermate dalle Sue parole, sempre puntuali:"Tu angelo sei la mia certezza, non sei e non sarai mai in discussione, approvo tutto di te. Sicuramente conoscerai il mio carattere vita facendo, ma so che ti adatterai, io ti voglio bene, io ti voglio e basta."
A suggellare un attimo così importante per me la Padrona mi ha poi mandato una Sua foto di quando era giovane. Bellissima, con i capelli lunghi sino al bacino, sono rimasto incantato a guardarla. Non poteva esserci modo migliore per ricordare questo giorno. Mai come oggi mi sono sentito vicino a Lei. 

martedì 10 aprile 2012

Per Lei: Pensare troppo

"Come mi piacerebbe tu fossi qui... ti abbraccio." Con queste bellissime parole la Padrona mi aveva lasciato la sera di Pasqua. Poi ieri, Pasquetta, è stata in giro con un'amica e ci siamo risentiti solo la sera. Sempre cortese mi ha chiesto dei miei figli e abbiamo chiacchierato un po' sui loro nomi. Amo molto quando mi chiede cose della mia vita. Ci tengo essere un libro aperto ed è giusto che Lei mi chieda ogni cosa ed io risponda sempre con precisione e sincerità. Ho come la sensazione che più cose conosce di me, meglio può entrare nella mia mente, impadronirsene, formattarla e riprogrammarla secondo i Suoi interessi e i Suoi desideri.
Purtroppo la chiacchierata è stata breve. La Padrona era inquieta e scontenta e me lo ha detto con chiarezza:"Stasera non sono di buon umore, meglio se finisci la pausa e ti ridedichi a tua figlia." E io sono stato un po' sciocco nel cercare di sapere qualcosa in più del Suo stato d'animo, costringendola a chiudere il discorso con fermezza:"no nulla è così e basta... ti saluto, buona serata."
E' stato un errore il mio, sono stato inopportuno. Ho cercato di dimostrare il mio interesse, sincero e preoccupato, per le emozioni che provava ma ho fatto qualcosa che non mi è richiesto. Era sufficiente obbedire, senza se né ma completamente fuori luogo, per evitare di irritare ancor di più la Padrona.
Credo che dovrò riflettere sulle meccaniche di questa serata. Ancora una volta ho pensato troppo e ho commesso uno sbaglio. Non è la prima volta. Pensare non mi piace ma soprattutto è dannoso, mi complico le cose per nulla. Obbedire, subito, senza indecisioni, perché le scelte della Padrona sono sempre le migliori. E se Lei mi dice di chiudere e tornare da mia figlia non devo avere esitazioni ma fare semplicemente quello che mi è stato detto di fare. Il giorno in cui nella mia mente questo automatismo sarà naturale potrò veramente dirmi un buon servo, quello che la Padrona desidera e merita di avere.