martedì 17 aprile 2012

Per Lei: Giocattoli

In questi ultimi giorni non sono riuscito a scrivere, ma sono stati giorni vuoti, senza quasi contatti con la mia amata Padrona. L'ultimo dialogo risale a venerdì scorso in una chat importante per le cose che sono state dette e che meritano di essere ricordate con calma.
Tutto è iniziato con una sua telefonata in cui mi ha riferito di essere di cattivo umore per una faccenda che la stava infastidendo. Poi dopo pranzo ci siamo ritrovati su skype dove mi ha precisato di essere più triste che di cattivo umore. Al mio tentativo di farla sorridere con uno sciocco:"Però un servo li...su cui sfogarsi le servirebbe proprio..." mi ha donato un attimo di gioia rispondendomi:"Non un servo angelo, tu. Io ho solo un servo e non ne desidero altri".
E ad un mio successivo tentativo di meglio specificare un concetto sulla Sua intelligenza mi ha corretto con la consueta inflessibile precisione:"angelo non puoi correggermi. Se credi che non sia corretto quello che dico limitati a leggere senza commento, ma non correggere, non puoi permetterti di farlo."
Poi però è tornata a parlare del suo stato d'animo spiegandomi cosa la faceva sentire così giù di tono. Mi ha raccontato di un amico, una persona importante per il suo lavoro e a cui vuole bene, ma per la quale non prova altri sentimenti, che invece si è invaghito di Lei e ora non si sente di disilludere, visto che in passato lo aveva lusingato con false speranze. E' stata sincera, lucida, autenticamente se stessa nel dirmi:"Questo mi destabilizza, gli ho detto di amarlo, ho giocato come molte altre volte nella mia vita. Gioco spesso con gli uomini, esattamente come gli uomini fanno con le donne."
Ma come in queste frasi l'ho sentita veramente Padrona, femmina alfa come la definii una volta, una vera sovrana. Una burattinaia che gestisce le vite altrui, una donna che decide, sceglie e pone sempre se stessa in primo piano. Fremevo mentre ascoltavo quelle parole perché mi rendevo conto di quanto fosse genuinamente, naturalmente dominante.     
E quando, subito dopo ha aggiunto:"Non dura nulla, tutto passa." ho come sentito un brivido gelido che Lei ha subito scaldato:"Tu esisiti ed esisterai sempre. Ci sono alcune scelte che fanno parte del nostro essere, io non sarei quello che sono se non avessi una persona come te e seppur il mondo sia pieno di persone come te io ti ho trovato e non voglio e non posso riiniziare un percorso di vita, seppur non lungo fino a questo momento, con un altro servo che potrebbe essere migliore o peggiore ma non saresti tu." Un altalena devastante di emozioni, perché con la Padrona è sempre come stare sulle montagne russe e piccoli attimi di sconforto si stemperano poi in lunghi momenti di gioia, in una crescita sempre più forte e continua della mia devozione e della mia adorazione.
Prima di salutarci ho anche avuto modo di chiederle come steassero andando le cose con l'uomo che in questo periodo ha colpito la Sua attenzione. Mi piace parlarne, il non sentire nessuna gelosia, ma il riuscire totalmente ad immedesimarmi nel mio ruolo di servo:"Stanno correndo" mi ha risposto "ed ho la sensazione di non riuscire a trattenere nulla, ma queste incertezze mi esaltano. La serenità? Quando ho la sensazione di poter usare questo termine perché potrei averla raggiunta rimetto subito in discussione tutto. Io non sono una persona serena, la serenità è una sensazione non uno stato."
Forse non è uno stato, forse ha ragione la Padrona, anzi senza forse perché Lei ha sempre ragione, ma io mi sento incredibilmente sereno da quando le appartengo e se questa è solo una sensazione è certo la più bella che un uomo possa provare.

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