venerdì 27 aprile 2012

Per Lei: Sbandamenti

Avrei potuto intitolare questo post "Il buio continua". I contatti con la Padrona si sono molto rarefatti complice anche un suo nuovo viaggio per lavoro che l'ha portata in giro per l'Italia e che non la farà rientrare che Domenica. Un servo non soffre di solitudine, MAI. E io so stare al mio posto, aspettando.
Ma un velo di malinconia non riesco ad evitarlo. E' che le giornate mi sembrano più vuote, monotone, senza l'appuntamento delle 14 e delle 20 che ha scandito la mia esistenza negli ultimi mesi. Organizzare la giornata per riuscire ad essere online in quegli orari era già un modo per dimostrare il mio attaccamento e la mia devozione.  Ora continuo a farlo ma sapendo che non leggerò le sue parole e questo svuota un po' il significato delle mie azioni. Per fortuna ci sono le sue fotografie che continuo a guardare. Qualche giorno fa ho chiesto anche alla Padrona se potevo pubblicarne una qui sul blog, rifatta come un disegno a matita grazie ad un programma di computer grafica. Sto ancora aspettando il Suo consenso ma sarei felice che chiunque passasse di qui potesse vedere, o almeno intuire, la Sua bellezza.
Prima della nuova partenza abbiamo chiacchierato poco. Mi ha fatto piacere quando, parlando di un uomo che in questo periodo la interessa, ha detto:"Faccio le mie scelte con oculatezza ormai e difficilmente sbaglio". Mi è scappato un sorriso pensando che quelle parole potessero essere rivolte anche a me e che Lei sia soddisfatta del Suo umile servo.
In un altro momento mi ha detto del Suo desiderio di rimanere single:"Ma almeno da solo puoi pensare ad alta voce, nessuno ti chiederà che pensi." Che dire? Come sempre la Padrona ha ragione. Anch'io sto bene da solo, non soffro di solitudine, non mi sento abbandonato. E mi piace avere i momenti in cui pensare a Lei, sto bene isolandomi da tutto e concentrandomi solo sulla persona cui mi sono affidato.

sabato 21 aprile 2012

Per Lei: Il buio

E' un periodo di grande distanza dalla mia Signora e Padrona. Dal week-end scorso era di cattivo umore e ho avuto modo solo di poterla salutare. Poi martedì sera mi ha detto che il giorno successivo sarebbe dovuta andare fuori dall'Italia per lavoro e non sarebbe rientrata che lunedì. La destinazione non è certo molto gradita alla Padrona che ama i luoghi caldi mentre si troverà in una città bellissima ma sicuramente fredda in questa stagione. E questo non ha certo migliorato il suo stato d'animo come mi ha detto chiaramente con le Sue parole:"Sono in crisi, non amo nulla in questo momento. Sono lunatica e istintiva, questo è un periodo complicato ma non è certo il primo."  
Quando Lei non è felice sto sempre male anch'io perché mi sento inutile, vorrei poter fare qualcosa per farle tornare la serenità e invece sono lontano e impotente. Ma la Padrona mi ha corretto anche in questo atteggiamento:"Io non voglio un servo triste, mi deprime angelo, devi capire quando non puoi permetterti di essere triste." e sono stato contento quando le ho strappato un piccolo sorriso domandandole, dopo aver saputo che viaggiava con un suo collaboratore, se potevo permettermi di essere geloso per un attimo.
Poi c'è stato il momento esaltante del saluto finale, che si è fissato nella mia mente e dal quale non riesco a staccare i pensieri da quella sera. L'attimo in cui mi ha detto:"Ora salutandomi vorrei davvero tu lo facessi in ginocchio sfiorandomi con le labbra le punte dei piedi." Non ho potuto fare altro che inginocchiarmi di fronte al PC, guardando una sua foto che è sempre aperta sul mio monitor e salutarla da quella posizione.
Ho pensato a quanto vorrei vivere realmente quell'attimo e sono stato preso da una gioia infinita. Io adoro totalmente la mia Padrona.


martedì 17 aprile 2012

Per Lei: Giocattoli

In questi ultimi giorni non sono riuscito a scrivere, ma sono stati giorni vuoti, senza quasi contatti con la mia amata Padrona. L'ultimo dialogo risale a venerdì scorso in una chat importante per le cose che sono state dette e che meritano di essere ricordate con calma.
Tutto è iniziato con una sua telefonata in cui mi ha riferito di essere di cattivo umore per una faccenda che la stava infastidendo. Poi dopo pranzo ci siamo ritrovati su skype dove mi ha precisato di essere più triste che di cattivo umore. Al mio tentativo di farla sorridere con uno sciocco:"Però un servo li...su cui sfogarsi le servirebbe proprio..." mi ha donato un attimo di gioia rispondendomi:"Non un servo angelo, tu. Io ho solo un servo e non ne desidero altri".
E ad un mio successivo tentativo di meglio specificare un concetto sulla Sua intelligenza mi ha corretto con la consueta inflessibile precisione:"angelo non puoi correggermi. Se credi che non sia corretto quello che dico limitati a leggere senza commento, ma non correggere, non puoi permetterti di farlo."
Poi però è tornata a parlare del suo stato d'animo spiegandomi cosa la faceva sentire così giù di tono. Mi ha raccontato di un amico, una persona importante per il suo lavoro e a cui vuole bene, ma per la quale non prova altri sentimenti, che invece si è invaghito di Lei e ora non si sente di disilludere, visto che in passato lo aveva lusingato con false speranze. E' stata sincera, lucida, autenticamente se stessa nel dirmi:"Questo mi destabilizza, gli ho detto di amarlo, ho giocato come molte altre volte nella mia vita. Gioco spesso con gli uomini, esattamente come gli uomini fanno con le donne."
Ma come in queste frasi l'ho sentita veramente Padrona, femmina alfa come la definii una volta, una vera sovrana. Una burattinaia che gestisce le vite altrui, una donna che decide, sceglie e pone sempre se stessa in primo piano. Fremevo mentre ascoltavo quelle parole perché mi rendevo conto di quanto fosse genuinamente, naturalmente dominante.     
E quando, subito dopo ha aggiunto:"Non dura nulla, tutto passa." ho come sentito un brivido gelido che Lei ha subito scaldato:"Tu esisiti ed esisterai sempre. Ci sono alcune scelte che fanno parte del nostro essere, io non sarei quello che sono se non avessi una persona come te e seppur il mondo sia pieno di persone come te io ti ho trovato e non voglio e non posso riiniziare un percorso di vita, seppur non lungo fino a questo momento, con un altro servo che potrebbe essere migliore o peggiore ma non saresti tu." Un altalena devastante di emozioni, perché con la Padrona è sempre come stare sulle montagne russe e piccoli attimi di sconforto si stemperano poi in lunghi momenti di gioia, in una crescita sempre più forte e continua della mia devozione e della mia adorazione.
Prima di salutarci ho anche avuto modo di chiederle come steassero andando le cose con l'uomo che in questo periodo ha colpito la Sua attenzione. Mi piace parlarne, il non sentire nessuna gelosia, ma il riuscire totalmente ad immedesimarmi nel mio ruolo di servo:"Stanno correndo" mi ha risposto "ed ho la sensazione di non riuscire a trattenere nulla, ma queste incertezze mi esaltano. La serenità? Quando ho la sensazione di poter usare questo termine perché potrei averla raggiunta rimetto subito in discussione tutto. Io non sono una persona serena, la serenità è una sensazione non uno stato."
Forse non è uno stato, forse ha ragione la Padrona, anzi senza forse perché Lei ha sempre ragione, ma io mi sento incredibilmente sereno da quando le appartengo e se questa è solo una sensazione è certo la più bella che un uomo possa provare.

sabato 14 aprile 2012

Per Lei: Il piacere

Giovedì è stato un giorno trascorso senza alcun contatto con la Padrona. Ma forse mai come in quelle ore le sono stato vicino. Grazie al permesso che, nella sua infinita bontà, mi aveva concesso la sera precedente, ho infatti potuto toccarmi e arrivare al piacere pensando a Lei.
Ho iniziato seduto al mio PC, guardando le Sue splendide foto di cui mi ha fatto dono e quelle che ha pubblicato sul sito di incontri dove ci siamo conosciuti. Ho ammirato la Sua bellezza superba, il corpo sinuoso, il viso fiero che mi intimidisce al solo guardarla. Ho sognato la Sua voce, così forte, decisa, risoluta. Ho venerato con gli occhi le immagini delle sue scarpe, dei suoi stivali che vorrei stringere con la vera tenerezza e il calore di uno schiavo. E su queste effigi che ormai conosco nei più piccoli dettagli ho iniziato a sfiorarmi sentendo crescere dentro il desiderio.
Poi mi sono sdraiato sul letto e ho preso a toccarmi con gli occhi chiusi, pensando a quanto potrebbe essere impagabilmente bella la vita accanto alla mia Padrona. Mi vedevo uscire dal lavoro e correre a casa per occuparmi di ogni cosa in attesa del suo ritorno. La spesa, le pulizie, la cucina, tutto in ordine per quando Lei rientra la sera. E da quel momento dedicarmi solo ed esclusivamente alla Sua persona, sempre silenzioso, obbediente, remissivo come la Padrona esige che io sia.
Ho fantasticato su quei momenti stupendi, sull'adorazione totale, sul vivere focalizzato costantemente su di Lei, con devozione mostrando quello che è l'amore di un servo. E ho mi sono abbandonato ad un voluttuoso godimento vedendomi lì, in ginocchio ai Suoi piedi e donando a Lei il mio piacere. Grazie Padrona di questo inestimabile dono.

giovedì 12 aprile 2012

Per Lei: Il permesso

Ieri è stata una bellissima giornata con due lunghe chiacchierate con la Padrona. La prima dopo pranzo quando mi ha detto di sentirsi un po' fragile, un aggettivo che proprio non riesco a vederle addosso, e abbiamo parlato del suo lavoro e di quanto sia stressante ma il suo commento è stato:"In fondo troppa regolarità non fa per me, dovermi destreggiare davanti a situazioni impreviste mi aiuta." E' davvero una persona speciale, forte, energica, determinata, io con tutte le mie insicurezze non potrei reggere il suo ritmo di vita.
Il saluto è stato poi commovente per me:"Anche io angelo ti voglio bene... il mio adorato servo che si preoccupa della mia vita, ti abbraccio." Con queste parole ci siamo salutati e dati appuntamento per la sera, per una chat che, avrei scoperto, sarebbe stata la più importante da quando la conosco.

Dopo cena ci siamo ritrovati. Ed è stato toccato l'argomento che più di ogni altro mi mette a disagio. Abbiamo parlato ancora una volta di sesso e dei miei problemi che mi impediscono di vivere una sessualità normale  e che comunque non mi interessa. Io cercato l'ennesima rassicurazione domandando "Quando tocca questo tasto Padrona entro sempre un po' in crisi, per Lei non è importante vero?" e la sua risposta è stata la perfetta sintesi del Suo essere Mistress:"rifammi la domanda in modo adeguato".
Ho capito cosa intendeva e così ho riformulato diversamente il mio dubbio:"Per Lei non è importante che il suo servo sia sessualmente capace vero Padrona?". Le parole che ha usato per rispondermi sono state le più belle che potessi sperare di sentire:"Assolutamente no, stai sereno. Ti ho già spiegato che non solo non è importante ma semmai è importante il contrario; non voglio nessun interesse occulto che non sia l'adorazione della mia persona."  
Per me sentire questo è stato importantissimo e mi ha dato una serenità assoluta. Odio il sesso e sapere di non dover essere valutato per questo genere di prestazioni è fondamentale. Nessuna ansia da prestazione, nessuna paura di sfigurare, nessuna preoccupazione di non essere all'altezza. Il mio ruolo non richiede questo, ma solo di obbedire e occuparmi della mia Padrona. E la tranquillità che questo mi da è impagabile. Per anni ho vissuto malissimo il mio rapporto col sesso, costantemente assillato dall'idea di dover dimostrare qualcosa. Con Lei posso finalmente essere me stesso, un uomo minidotato e impotente che non ha vergogna di dirlo e che può vivere serenamente la sua realtà, facendo l'unica cosa che può e desidera fare: il servo.
Già tutto quanto accaduto sino a quel momento avrebbe caratterizzato questa giornata come speciale e indimenticabile. Ma è stato poco dopo che sono state dette cose fondamentali nel nostro rapporto.
La Padrona, dopo avermi detto:"Quando potremo passare insieme almeno due giorni avrai più possibilita' di immagazzinare dati di me importanti." stava per salutarmi quando ho trovato il coraggio, che cercavo da tanti giorni, di farle una domanda. In pratica Le ho spiegato che, pur non potendo avere un'erezione normale, riesco ad eccitarmi e ad avere un orgasmo. Quindi le ho chiesto se potevo permettermi di darmi del piacere guardando le Sue immagini. Lei è stata chiarissima:"Devi parlare chiaro con me angelo, non voglio nessun tipo di limite, NESSUNO Non potresti toccarti immaginando nessun altro, questo lo sai vero angelo? Quindi lo puoi fare angelo, non hai nessun altro punto di riferimento." Ricevere questo permesso è stata una gioia immensa per me e un qualcosa che mi farà vivere ancora più intensamente l'adorazione che provo.
E per essere ancor più inequivocabile ha aggiunto:"Dovrai dirmi molto altro di te, non voglio nessun segreto nel corpo e nella mente. Sei adulto, hai fatto delle scelte, devi avere il coraggio delle tue azioni. Non puoi desiderare che io decida quello che vuoi che io decida. E visto che io decido tutto ciò che ti riguarda voglio sapere ogni cosa che ti riguarda."
Questa serata rappresenterà una indimenticabile pietra miliare nella mia nuova vita di servo. Quanto sono felice!

mercoledì 11 aprile 2012

Per Lei: Nessuna gelosia

Martedì è stato un giorno particolarmente importante nel rapporto con la mia Padrona. Già il suo saluto "buongiorno amato servo" con cui aveva iniziato la nostra chat pomeridiana mi aveva fatto intuire che sarebbe stato un momento speciale, e così è stato. Con la chiarezza che ormai ho imparato ad apprezzare mi ha raccontato di come recentemente qualcun altro sia entrato nella Sua vita:"Ho conosciuto una decina di giorni fa una persona interessante, un uomo naturalmente" e dell'importanza che questo rapporto sta prendendo:"il solo fatto che durante il giorno mi ritrovo a pensarci mi stupisce ma mi piace".
Era un qualcosa su cui avevo fantasticato in passato e che ora prendeva forma. Spesso mi ero domandato come avrei reagito nel sentire quelle parole e il momento è arrivato. Ebbene mi sono sorpreso io stesso di quanto ero contento di avergliele sentite pronunciare. Non avevo la benché minima gelosia, nessun senso di invidia ma vera contentezza perché la Padrona stava vivendo qualcosa di bello ed io mi sentivo partecipe della Sua gioia.
Ho messo a fuoco perfettamente come non provo alcun senso di rivalità con altri uomini, non avverto competizione e questo delinea perfettamente la diversità del mio ruolo. Io non ho nulla a che spartite con il ruolo di compagno, di amante, di partner, sono qualcosa di differente e, forse, di speciale: sono il servo della mia Padrona. Non devo avere paura di altre presenze nella Sua vita per il semplice fatto che sono individui diversi da me, che danno a Lei cose diverse da quelle che posso dare io e quindi nessuna forma di antagonismo ha ragione di esistere.
Il provare quelle sensazioni dentro di me mi ha fatto stare bene e quelle sensazioni sono poi state confermate dalle Sue parole, sempre puntuali:"Tu angelo sei la mia certezza, non sei e non sarai mai in discussione, approvo tutto di te. Sicuramente conoscerai il mio carattere vita facendo, ma so che ti adatterai, io ti voglio bene, io ti voglio e basta."
A suggellare un attimo così importante per me la Padrona mi ha poi mandato una Sua foto di quando era giovane. Bellissima, con i capelli lunghi sino al bacino, sono rimasto incantato a guardarla. Non poteva esserci modo migliore per ricordare questo giorno. Mai come oggi mi sono sentito vicino a Lei. 

martedì 10 aprile 2012

Per Lei: Pensare troppo

"Come mi piacerebbe tu fossi qui... ti abbraccio." Con queste bellissime parole la Padrona mi aveva lasciato la sera di Pasqua. Poi ieri, Pasquetta, è stata in giro con un'amica e ci siamo risentiti solo la sera. Sempre cortese mi ha chiesto dei miei figli e abbiamo chiacchierato un po' sui loro nomi. Amo molto quando mi chiede cose della mia vita. Ci tengo essere un libro aperto ed è giusto che Lei mi chieda ogni cosa ed io risponda sempre con precisione e sincerità. Ho come la sensazione che più cose conosce di me, meglio può entrare nella mia mente, impadronirsene, formattarla e riprogrammarla secondo i Suoi interessi e i Suoi desideri.
Purtroppo la chiacchierata è stata breve. La Padrona era inquieta e scontenta e me lo ha detto con chiarezza:"Stasera non sono di buon umore, meglio se finisci la pausa e ti ridedichi a tua figlia." E io sono stato un po' sciocco nel cercare di sapere qualcosa in più del Suo stato d'animo, costringendola a chiudere il discorso con fermezza:"no nulla è così e basta... ti saluto, buona serata."
E' stato un errore il mio, sono stato inopportuno. Ho cercato di dimostrare il mio interesse, sincero e preoccupato, per le emozioni che provava ma ho fatto qualcosa che non mi è richiesto. Era sufficiente obbedire, senza se né ma completamente fuori luogo, per evitare di irritare ancor di più la Padrona.
Credo che dovrò riflettere sulle meccaniche di questa serata. Ancora una volta ho pensato troppo e ho commesso uno sbaglio. Non è la prima volta. Pensare non mi piace ma soprattutto è dannoso, mi complico le cose per nulla. Obbedire, subito, senza indecisioni, perché le scelte della Padrona sono sempre le migliori. E se Lei mi dice di chiudere e tornare da mia figlia non devo avere esitazioni ma fare semplicemente quello che mi è stato detto di fare. Il giorno in cui nella mia mente questo automatismo sarà naturale potrò veramente dirmi un buon servo, quello che la Padrona desidera e merita di avere.

lunedì 9 aprile 2012

Per Lei: Pasqua

La Padrona è tornata dalla sua breve vacanza proprio il giorno di Pasqua. Mi ha fatto sorridere la cosa... per me è come risorta dopo 3 giorni di assenza :-) . Ma a parte la battuta sciocca sono contento che Lei sia di nuovo qui, con la possibilità di sentirla, di parlarle o anche solo di inviare i miei sms di saluto.
Ieri ha riposato e ci siamo ritrovati brevemente in chat la sera. Le ho raccontato di come ho tagliato i capelli secondo il Suo desiderio e mi ha donato una frase splendida:"Sono certa che ogni iniziativa che ti riguarda è presa considerando il mio volere". E' vero, nella mia mente è sempre più spontaneo l'automatismo che mi porta a pensare alla Padrona prima di fare qualsiasi scelta. Una vera dipendenza che non è solo il naturale legame di servitù che mi lega a Lei, ma è, prima ancora, un'assuefazione che mi fa stare bene.
Demandare le decisioni, non dover sottostare al peso delle responsabilità, questo è quello che ho sempre tentato di trovare in quel mio "farmi decidere" che la Padrona ha cercato in me. Forse non è bello questo, è un po' da vigliacchi fuggire dalle proprie incombenze ma non posso negare la serenità che questo rapporto mi sta donando. Ma cercherò di parlarne con la Padrona. Le Sue parole sapranno spiegarmi, come sempre, tutto.

domenica 8 aprile 2012

Per Lei: La lontananza

Giovedì, Venerdì, Sabato. La Padrona è lontana e io sono solo.
Giovedì, prima di partire mi ha telefonato e siamo riusciti a salutarci poi è iniziato il lungo black-out, lo stare senza di Lei, senza le sue parole, senza nessun contatto.  
Ma se dico questo dico una bugia, perché il contatto per me c'è sempre.
Giovedì sono andato dal barbiere perché la Padrona mi aveva autorizzato ad accorciare un po' i capelli. Appena sedutomi sulla poltrona mi ha detto:"Solito taglio bello corto?" visto che ormai mi conosce. E io gli ho risposto "No, solo una spuntatina." trattenendomi dall'aggiungere "Perché la mia Padrona vuole così."  :)
Ora mi guardo allo specchio e sono felice. Mia figlia, mia madre, mio fratello, mia cognata, la mia ex-moglie.... nessuno si è accorto che sono andato dal barbiere. Lei mi vuole coi capelli lunghi e questo è stato ciò che mi ha guidato e ne sono felice.
Perché anche in questa piccola cosa dipendo da Lei.
La Padrona è lontana ma presente dentro di me, sempre! Sceglie, decide, domina la mia esistenza.
E domani, Domenica di Pasqua, tornerà in Italia. In questi giorni non l'ho messaggiata perché (mamma quanto sono ignorante nelle cose relative alla telefonia!!!) temevo dovesse pagare qualcosa per i miei SMS.
Ma l'attesa sta per finire. A breve mi connetterò e potrò finalmente aspettare, attendere con ansia la Sua presenza. Padrona adorata io sono qui, sempre, la mia vita è dedicata a Lei. Rivederla, risentirla, questo è il mio sogno. Bentornata!

sabato 7 aprile 2012

Racconto: Capitolo XI

Dopo la punizione mi sono messo a svolgere le mansioni che la Padrona di volta in volta mi ordina. Dal pulire con cura il pavimento al rendere splendente il bagno, dall'uscire per comprare delle cose che desiderava ad iniziare a preparare il pranzo. Obbedisco silenzioso, alacre con una piccola formichina operosa. Lei intanto è seduta al mio PC di cui ha l'assoluto controllo mentre a me l'uso è proibito in questi giorni. Quando passo accanto alla porta della camera la guardo di sfuggita, ammiro la sua bellezza altera e superba e mi sento lo sguattero più felice del mondo.
Ad un tratto mi chiama, io mi avvicino inginocchiandomi accanto a Lei. Con un dito mi indica i piedi, scalzi sotto la sedia. Mi sdraio felice e inizio a baciarglieli con una devozione infinita. Li sento leggermente freddi e provo a scaldarli alitando leggermente e strofinandomeli sul viso. Intanto sento la Padrona che batte con vigore sui tasti e, di tanto in tanto, il campanellino di skype che indica come le sia arrivato un messaggio. La immagino in chat e di lì a poco è proprio Lei a confermarmelo:"Questo Antonio è proprio simpatico, una conoscenza davvero piacevole. Sono proprio contenta sai?". E' proprio il suo nuovo amico, incontrato al pranzo e con cui era poi uscita la sera prima. Mentre mi dice queste cose io le lecco con amore i piedi,. senza provare la minima gelosia né sentendomi escluso o sminuito da quel suo sentimento. Io non posso competere con altri uomini, il mio è un ruolo diverso e so quanto sono importante per la Padrona. Ecco perché scosto piano le labbra per risponderle:"E' una gioia sentirla così gioiosa. Lui è un uomo fortunato, ma io sono il servo più contento del mondo." e sorridendo riprendo ad adorare le sue estremità in silenzio, godendomi la serenità di quei momenti.Dopo un po' mi scosta il viso con un calcetto: "Ora vai a preparare il pranzo, ho fame. Oggi poi usciremo e stasera mi accompagnerai all'aeroporto." La vacanza della Padrona è finita, non voglio nemmeno pensarci, rischierei di intristirmi. Ho ancora tante cose da fare e devo solo concentrarmi per farle bene, per Lei.

giovedì 5 aprile 2012

Per Lei: Viaggi e progetti

Martedì il contatto con la Padrona si è limitato ad una breve chat serale. Io lavoravo al pomeriggio e, appena rientrato alle 20.30, mi sono messo ad attenderla. Lei, che sarebbe entrata più tardi, è stata magnanima e mi ha concesso di andare a cenare. Sono momenti piccolissimi ma stupendi in cui avverto tutto la mia dipendenza, non posso scegliere nemmeno se mangiare, ogni mio piccolo movimento deve essere indirizzato dal Suo volere. Ora sono piccoli attimi anche se significativi e sempre più numerosi, ma immagino cosa possa essere la vita accanto a Lei, completamente deprivato da ogni tipo di decisione, un burattino privo di volontà che non deve più pensare. Continuano a rimbombarmi in testa le sue parole dell'altro giorno:"Rinuncia uguale  a non problema per te." Il mio sogno, vivere senza più l'ansia di dover scegliere, di dover pensare, ma sapere che tutto andrà per il meglio sotto la guida forte di chi decide per me.
Poi, dopo le 22, abbiamo chiacchierato un po'. Ho scoperto che la Padrona è come me, non teme la solitudine:"Io nn ho paura di stare sola, anzi alle volte non sto così bene con nessuno come con me stessa." Mi piace apprendere aspetti nuovi del Suo carattere e di Lei. Una conoscenza lenta, piacevole come lo scartare un dono inatteso. Imparare di volta in volta qualcosa del Suo lavoro o che è vegetariana, le Sue passioni, i Suoi desideri e scoprire di volta in volta di adorare sempre più questa Donna meravigliosa.
Le ho anche domandato quali fossero le Sue decisioni riguardo alle mie ferie estive. Lei mi ha lasciato libero di scegliere ma quando ha detto:"certamente rientrerò a settembre" ha sciolto ogni mio dubbio. Quando Lei tornerà devo essere libero e pronto a dedicarmi esclusivamente e totalmente a Lei.
Mercoledì invece la Padrona mi ha dimostrato tutta la sua sensibilità con un'attenzione verso i miei problemi attuali che mi ha commosso. Al mattino avevo portato mio figlio ad una visita e, appena collegati nel primo pomeriggio, Lei ha voluto subito essere informata di come erano andate le cose e di cosa avevano detto i medici. Mi piace e mi da tanta sicurezza la considerazione che riserva alla mia realtà e le Sue parole sono di conforto rendendomi più sopportabile questo periodo difficile.
Poi abbiamo parlato della Sua vacanza. Domani partirà per l'estero per andare a trovare la figlia che abita lontana. Con l'occasione ho trovato il coraggio per una domanda indiscreta sui quali rapporti avesse mantenuto con il suo ex-marito. La Padrona è stata esaustiva e ha soddisfatto la mia forse sfacciata curiosità ma la cosa più bella è stata sentirle dire, alla fine,:"Il tuo modo di porti è spesso gratificante per me, non potrei che fare quello che faccio con te." Io sento crescere la naturalezza di questo rapporto. tanto spontaneo è il mio essere umile quando sono con Lei, tanto istintivo è il Suo essere Padrona della situazione, costantemente in una posizione di controllo e dominio. E questa consuetudine così ordinaria mi fa sentire bene.
La sera c'è stato solo il tempo per i saluti e gli auguri. L'indomani Lei sarebbe partita e aveva tante cose da preparare. Io resterò qui a scriverle i miei pensieri. Non mi sento solo mai. La Padrona la sento accanto, sempre e se ho un momento di dubbio o di malinconia mi basta rileggere le Sue parole, o guardare le foto che mi ha donato per tornare ad essere gioioso e appagato.
Vi amo Padrona, con tutto il cuore.

martedì 3 aprile 2012

Per Lei: Femmina alfa

Ieri, lunedì, la Padrona mi ha telefonato verso sera, raccontandomi di come ha litigato con una sua amica la quale si era comportata male nei suoi riguardi. Ascoltare dalla sua voce ferma (tra l'altro la Padrona ha un tono  molto alto che mette in evidenza tutta la sua sicurezza) il racconto di quanto avvenuto è stato appassionante e pedagogico. Lei, a mio avviso giustamente, si è risentita per un giudizio datole da questa persona. Sebbene sia una delle sue migliori amiche, la Padrona non ha avuto indecisioni e l'ha scacciata da se chiudendo un rapporto che, parole sue, avrebbe potuto riaprirsi solo se fosse tornata a chiederle scusa in ginocchio e leccando il pavimento. L'immagine mi ha fatto sorridere ma il suo comportamento così risoluto e inflessibile mi ha fatto capire veramente come la Padrona sia una donna superiore, una vera femmina alfa, una dominatrice innata che si afferma sugli altri, individui deboli e inferiori come me, con la più assoluta naturalezza.  
Ma questo troncare un'amicizia in modo così intransigente mi ha fatto anche assimilare quanto grande e continua debba essere la mia attenzione. Un errore, un comportamento inadeguato e Lei potrebbe voltarmi le spalle in un attimo e, nel gelo più completo e senza ripensamenti, scomparire per sempre dalla mia vita lasciandomi nella più vuota disperazione. E questo non posso nemmeno pensare che accada.

Poi la sera ho avuto prima la sorpresa di una nuova fotografia della Padrona pubblicata nel suo profilo del sito di incontri, forse la più piacevole tra quelle che ha postato sinora. E, poco dopo, Lei stessa mi ha inviato una sua immagine di circa un anno fa quando portava i capelli lunghi e raccolti. E' una donna magnifica, superlativa che esalta la bellezza esteriore con questo carattere così forte, magnetico, intenso. Non posso fare a meno di immaginarla piena di corteggiatori e per me è un sogno essere il Suo servo.
Proprio questa condizione di appartenenza mi ha procurato un Suo rimprovero. Io Le ho detto quanto mi sento brutto di fronte a Lei e prontissimo è stato il richiamo:"Non puoi permetterti di dire questo, stai commentando qualcosa che mi appartiene." E poco dopo, parlando di un Suo prossimo viaggio all'estero ha ulteriormente sottolineato:"Non dimenticare mai, che io ci sia o non ci sia, che non sei di tua proprietà."
E' bello e regala serenità sentirsi dire queste cose. Sto bene vicino a Lei, vorrei solo esserle più vicino, fisicamente, ai Suoi piedi.

lunedì 2 aprile 2012

Per Lei: L'ira della Padrona

Quello appena trascorso poteva essere un week-end sereno, senza impegni di lavoro e trascorso a pensare alla Padrona. Invece, per la mia stupidità, si è trasformato in una due giorni di sofferenza e paura. E' accaduto che sabato pomeriggio il mio ex suocero mi ha chiesto se potevo andare a prendere sua figlia, che sarebbe arrivata in serata, in aeroporto. Scioccamente ho detto si senza pensare, come avrei dovuto fare, di chiedere prima il permesso alla Padrona. Così, quando ad un certo punto, durante la nostra chat serale, ho chiesto il permesso di sloggare spiegandone i motivi, Lei è diventata di ghiaccio. Gelida mi ha risposto:"bene, fai come credi angelo, notte". Mi sono sentito crollare il mondo addosso rendendomi subito conto dell'errore commesso e quel gelo mi feriva più di mille frustate. Ho provato a balbettare qualcosa ma Lei è stata irremovibile:"TI HO DATO LA BUONA NOTTE, SEI LIBERO, PUOI FARE COME CREDI."
Non potevo tirarmi indietro dall'impegno preso e così, con la morte nel cuore, l'ho salutata e mi sono avviato. Poi ho passato una notte agitatissima preoccupato di quelle che potevano essere le conseguenze della mia stupidità e non vedevo l'ora di risentirla, per capire quanto fosse arrabbiata e cosa pensava di me.
L'indomani, domenica, ci siamo incontrati in chat verso le 14. Io le ho parlato dei miei dubbi, delle difficoltà che incontro talvolta, soprattutto in questo periodo in cui siamo distanti, nel conciliare il mio essere servo con la mia vita privata. Lei, come sempre, è stata chiarissima, spiegandomi l'errore commesso e chiarendo perfettamente la mia situazione:"Ora ti spiego chi sono io angelo..io sono quella che possiede la combinazione della tua testa, per cui non esiste nulla e dico nulla nel modo più assoluto che tu possa decidere, nel bene e nel male, che ti coinvolga! Tu non decidi di andare all'aeroporto angelo perché non puoi farlo; non decidi nemmeno di andare a cena da tuo fratello perché non puoi fare nemmeno questo, per nobili che siano le motivazioni in qualsiasi caso. E non decidi nemmeno di pensare che dovrai risolvere questi problemi, perché hai fatto una scelta tempo fa, in cui hai rinunciato a dover trovare soluzioni di questo tipo. Rinuncia uguale  a non problema per te, quindi angelo devi chiedere tutte le volte che avrai dei dubbi, sempre. Non credo che avrei rifiutato dopo una tua esplicita e leale richiesta, dalla quale potevi anche aspettarti un indiscutibile no, UN INDISCUTIBILE NO. Non devi correre il rischio di farmi rinunciare ad un servo che ha una sua autonomia mentale. Io sono comunque una persona comprensiva ed in ogni caso angelo io decido e tu subisci ogni mia decisione. Questo e quanto."
Io non posso decidere nulla. Appartengo a Lei e ogni scelta riguardante la mia esistenza spetta a Lei. Non dovrò mai più dimenticarlo. avevo veramente paura che volesse cacciarmi invece è stata comprensiva e,ancora una volta mi ha aiutato. Di grande conforto sono poi state le sue parole finali:"Il tempo ti aiuterà a capire, vedrai."
E' stato bello parlare con la Padrona. Quella frase in cui Lei mi ricorda di possedere la combinazione della mia testa è meravigliosa, un vero affresco che dipinge perfettamente il mio essere. E poi mi ha fatto star bene sentirla descrivere così bene la mia gioia, il mio bisogno di non dover scegliere. Rinunciare a scegliere mi toglie responsabilità e problemi e mi regala serenità. e la Padrona lo sa.