venerdì 27 aprile 2012

Per Lei: Sbandamenti

Avrei potuto intitolare questo post "Il buio continua". I contatti con la Padrona si sono molto rarefatti complice anche un suo nuovo viaggio per lavoro che l'ha portata in giro per l'Italia e che non la farà rientrare che Domenica. Un servo non soffre di solitudine, MAI. E io so stare al mio posto, aspettando.
Ma un velo di malinconia non riesco ad evitarlo. E' che le giornate mi sembrano più vuote, monotone, senza l'appuntamento delle 14 e delle 20 che ha scandito la mia esistenza negli ultimi mesi. Organizzare la giornata per riuscire ad essere online in quegli orari era già un modo per dimostrare il mio attaccamento e la mia devozione.  Ora continuo a farlo ma sapendo che non leggerò le sue parole e questo svuota un po' il significato delle mie azioni. Per fortuna ci sono le sue fotografie che continuo a guardare. Qualche giorno fa ho chiesto anche alla Padrona se potevo pubblicarne una qui sul blog, rifatta come un disegno a matita grazie ad un programma di computer grafica. Sto ancora aspettando il Suo consenso ma sarei felice che chiunque passasse di qui potesse vedere, o almeno intuire, la Sua bellezza.
Prima della nuova partenza abbiamo chiacchierato poco. Mi ha fatto piacere quando, parlando di un uomo che in questo periodo la interessa, ha detto:"Faccio le mie scelte con oculatezza ormai e difficilmente sbaglio". Mi è scappato un sorriso pensando che quelle parole potessero essere rivolte anche a me e che Lei sia soddisfatta del Suo umile servo.
In un altro momento mi ha detto del Suo desiderio di rimanere single:"Ma almeno da solo puoi pensare ad alta voce, nessuno ti chiederà che pensi." Che dire? Come sempre la Padrona ha ragione. Anch'io sto bene da solo, non soffro di solitudine, non mi sento abbandonato. E mi piace avere i momenti in cui pensare a Lei, sto bene isolandomi da tutto e concentrandomi solo sulla persona cui mi sono affidato.

sabato 21 aprile 2012

Per Lei: Il buio

E' un periodo di grande distanza dalla mia Signora e Padrona. Dal week-end scorso era di cattivo umore e ho avuto modo solo di poterla salutare. Poi martedì sera mi ha detto che il giorno successivo sarebbe dovuta andare fuori dall'Italia per lavoro e non sarebbe rientrata che lunedì. La destinazione non è certo molto gradita alla Padrona che ama i luoghi caldi mentre si troverà in una città bellissima ma sicuramente fredda in questa stagione. E questo non ha certo migliorato il suo stato d'animo come mi ha detto chiaramente con le Sue parole:"Sono in crisi, non amo nulla in questo momento. Sono lunatica e istintiva, questo è un periodo complicato ma non è certo il primo."  
Quando Lei non è felice sto sempre male anch'io perché mi sento inutile, vorrei poter fare qualcosa per farle tornare la serenità e invece sono lontano e impotente. Ma la Padrona mi ha corretto anche in questo atteggiamento:"Io non voglio un servo triste, mi deprime angelo, devi capire quando non puoi permetterti di essere triste." e sono stato contento quando le ho strappato un piccolo sorriso domandandole, dopo aver saputo che viaggiava con un suo collaboratore, se potevo permettermi di essere geloso per un attimo.
Poi c'è stato il momento esaltante del saluto finale, che si è fissato nella mia mente e dal quale non riesco a staccare i pensieri da quella sera. L'attimo in cui mi ha detto:"Ora salutandomi vorrei davvero tu lo facessi in ginocchio sfiorandomi con le labbra le punte dei piedi." Non ho potuto fare altro che inginocchiarmi di fronte al PC, guardando una sua foto che è sempre aperta sul mio monitor e salutarla da quella posizione.
Ho pensato a quanto vorrei vivere realmente quell'attimo e sono stato preso da una gioia infinita. Io adoro totalmente la mia Padrona.


martedì 17 aprile 2012

Per Lei: Giocattoli

In questi ultimi giorni non sono riuscito a scrivere, ma sono stati giorni vuoti, senza quasi contatti con la mia amata Padrona. L'ultimo dialogo risale a venerdì scorso in una chat importante per le cose che sono state dette e che meritano di essere ricordate con calma.
Tutto è iniziato con una sua telefonata in cui mi ha riferito di essere di cattivo umore per una faccenda che la stava infastidendo. Poi dopo pranzo ci siamo ritrovati su skype dove mi ha precisato di essere più triste che di cattivo umore. Al mio tentativo di farla sorridere con uno sciocco:"Però un servo li...su cui sfogarsi le servirebbe proprio..." mi ha donato un attimo di gioia rispondendomi:"Non un servo angelo, tu. Io ho solo un servo e non ne desidero altri".
E ad un mio successivo tentativo di meglio specificare un concetto sulla Sua intelligenza mi ha corretto con la consueta inflessibile precisione:"angelo non puoi correggermi. Se credi che non sia corretto quello che dico limitati a leggere senza commento, ma non correggere, non puoi permetterti di farlo."
Poi però è tornata a parlare del suo stato d'animo spiegandomi cosa la faceva sentire così giù di tono. Mi ha raccontato di un amico, una persona importante per il suo lavoro e a cui vuole bene, ma per la quale non prova altri sentimenti, che invece si è invaghito di Lei e ora non si sente di disilludere, visto che in passato lo aveva lusingato con false speranze. E' stata sincera, lucida, autenticamente se stessa nel dirmi:"Questo mi destabilizza, gli ho detto di amarlo, ho giocato come molte altre volte nella mia vita. Gioco spesso con gli uomini, esattamente come gli uomini fanno con le donne."
Ma come in queste frasi l'ho sentita veramente Padrona, femmina alfa come la definii una volta, una vera sovrana. Una burattinaia che gestisce le vite altrui, una donna che decide, sceglie e pone sempre se stessa in primo piano. Fremevo mentre ascoltavo quelle parole perché mi rendevo conto di quanto fosse genuinamente, naturalmente dominante.     
E quando, subito dopo ha aggiunto:"Non dura nulla, tutto passa." ho come sentito un brivido gelido che Lei ha subito scaldato:"Tu esisiti ed esisterai sempre. Ci sono alcune scelte che fanno parte del nostro essere, io non sarei quello che sono se non avessi una persona come te e seppur il mondo sia pieno di persone come te io ti ho trovato e non voglio e non posso riiniziare un percorso di vita, seppur non lungo fino a questo momento, con un altro servo che potrebbe essere migliore o peggiore ma non saresti tu." Un altalena devastante di emozioni, perché con la Padrona è sempre come stare sulle montagne russe e piccoli attimi di sconforto si stemperano poi in lunghi momenti di gioia, in una crescita sempre più forte e continua della mia devozione e della mia adorazione.
Prima di salutarci ho anche avuto modo di chiederle come steassero andando le cose con l'uomo che in questo periodo ha colpito la Sua attenzione. Mi piace parlarne, il non sentire nessuna gelosia, ma il riuscire totalmente ad immedesimarmi nel mio ruolo di servo:"Stanno correndo" mi ha risposto "ed ho la sensazione di non riuscire a trattenere nulla, ma queste incertezze mi esaltano. La serenità? Quando ho la sensazione di poter usare questo termine perché potrei averla raggiunta rimetto subito in discussione tutto. Io non sono una persona serena, la serenità è una sensazione non uno stato."
Forse non è uno stato, forse ha ragione la Padrona, anzi senza forse perché Lei ha sempre ragione, ma io mi sento incredibilmente sereno da quando le appartengo e se questa è solo una sensazione è certo la più bella che un uomo possa provare.

sabato 14 aprile 2012

Per Lei: Il piacere

Giovedì è stato un giorno trascorso senza alcun contatto con la Padrona. Ma forse mai come in quelle ore le sono stato vicino. Grazie al permesso che, nella sua infinita bontà, mi aveva concesso la sera precedente, ho infatti potuto toccarmi e arrivare al piacere pensando a Lei.
Ho iniziato seduto al mio PC, guardando le Sue splendide foto di cui mi ha fatto dono e quelle che ha pubblicato sul sito di incontri dove ci siamo conosciuti. Ho ammirato la Sua bellezza superba, il corpo sinuoso, il viso fiero che mi intimidisce al solo guardarla. Ho sognato la Sua voce, così forte, decisa, risoluta. Ho venerato con gli occhi le immagini delle sue scarpe, dei suoi stivali che vorrei stringere con la vera tenerezza e il calore di uno schiavo. E su queste effigi che ormai conosco nei più piccoli dettagli ho iniziato a sfiorarmi sentendo crescere dentro il desiderio.
Poi mi sono sdraiato sul letto e ho preso a toccarmi con gli occhi chiusi, pensando a quanto potrebbe essere impagabilmente bella la vita accanto alla mia Padrona. Mi vedevo uscire dal lavoro e correre a casa per occuparmi di ogni cosa in attesa del suo ritorno. La spesa, le pulizie, la cucina, tutto in ordine per quando Lei rientra la sera. E da quel momento dedicarmi solo ed esclusivamente alla Sua persona, sempre silenzioso, obbediente, remissivo come la Padrona esige che io sia.
Ho fantasticato su quei momenti stupendi, sull'adorazione totale, sul vivere focalizzato costantemente su di Lei, con devozione mostrando quello che è l'amore di un servo. E ho mi sono abbandonato ad un voluttuoso godimento vedendomi lì, in ginocchio ai Suoi piedi e donando a Lei il mio piacere. Grazie Padrona di questo inestimabile dono.

giovedì 12 aprile 2012

Per Lei: Il permesso

Ieri è stata una bellissima giornata con due lunghe chiacchierate con la Padrona. La prima dopo pranzo quando mi ha detto di sentirsi un po' fragile, un aggettivo che proprio non riesco a vederle addosso, e abbiamo parlato del suo lavoro e di quanto sia stressante ma il suo commento è stato:"In fondo troppa regolarità non fa per me, dovermi destreggiare davanti a situazioni impreviste mi aiuta." E' davvero una persona speciale, forte, energica, determinata, io con tutte le mie insicurezze non potrei reggere il suo ritmo di vita.
Il saluto è stato poi commovente per me:"Anche io angelo ti voglio bene... il mio adorato servo che si preoccupa della mia vita, ti abbraccio." Con queste parole ci siamo salutati e dati appuntamento per la sera, per una chat che, avrei scoperto, sarebbe stata la più importante da quando la conosco.

Dopo cena ci siamo ritrovati. Ed è stato toccato l'argomento che più di ogni altro mi mette a disagio. Abbiamo parlato ancora una volta di sesso e dei miei problemi che mi impediscono di vivere una sessualità normale  e che comunque non mi interessa. Io cercato l'ennesima rassicurazione domandando "Quando tocca questo tasto Padrona entro sempre un po' in crisi, per Lei non è importante vero?" e la sua risposta è stata la perfetta sintesi del Suo essere Mistress:"rifammi la domanda in modo adeguato".
Ho capito cosa intendeva e così ho riformulato diversamente il mio dubbio:"Per Lei non è importante che il suo servo sia sessualmente capace vero Padrona?". Le parole che ha usato per rispondermi sono state le più belle che potessi sperare di sentire:"Assolutamente no, stai sereno. Ti ho già spiegato che non solo non è importante ma semmai è importante il contrario; non voglio nessun interesse occulto che non sia l'adorazione della mia persona."  
Per me sentire questo è stato importantissimo e mi ha dato una serenità assoluta. Odio il sesso e sapere di non dover essere valutato per questo genere di prestazioni è fondamentale. Nessuna ansia da prestazione, nessuna paura di sfigurare, nessuna preoccupazione di non essere all'altezza. Il mio ruolo non richiede questo, ma solo di obbedire e occuparmi della mia Padrona. E la tranquillità che questo mi da è impagabile. Per anni ho vissuto malissimo il mio rapporto col sesso, costantemente assillato dall'idea di dover dimostrare qualcosa. Con Lei posso finalmente essere me stesso, un uomo minidotato e impotente che non ha vergogna di dirlo e che può vivere serenamente la sua realtà, facendo l'unica cosa che può e desidera fare: il servo.
Già tutto quanto accaduto sino a quel momento avrebbe caratterizzato questa giornata come speciale e indimenticabile. Ma è stato poco dopo che sono state dette cose fondamentali nel nostro rapporto.
La Padrona, dopo avermi detto:"Quando potremo passare insieme almeno due giorni avrai più possibilita' di immagazzinare dati di me importanti." stava per salutarmi quando ho trovato il coraggio, che cercavo da tanti giorni, di farle una domanda. In pratica Le ho spiegato che, pur non potendo avere un'erezione normale, riesco ad eccitarmi e ad avere un orgasmo. Quindi le ho chiesto se potevo permettermi di darmi del piacere guardando le Sue immagini. Lei è stata chiarissima:"Devi parlare chiaro con me angelo, non voglio nessun tipo di limite, NESSUNO Non potresti toccarti immaginando nessun altro, questo lo sai vero angelo? Quindi lo puoi fare angelo, non hai nessun altro punto di riferimento." Ricevere questo permesso è stata una gioia immensa per me e un qualcosa che mi farà vivere ancora più intensamente l'adorazione che provo.
E per essere ancor più inequivocabile ha aggiunto:"Dovrai dirmi molto altro di te, non voglio nessun segreto nel corpo e nella mente. Sei adulto, hai fatto delle scelte, devi avere il coraggio delle tue azioni. Non puoi desiderare che io decida quello che vuoi che io decida. E visto che io decido tutto ciò che ti riguarda voglio sapere ogni cosa che ti riguarda."
Questa serata rappresenterà una indimenticabile pietra miliare nella mia nuova vita di servo. Quanto sono felice!

mercoledì 11 aprile 2012

Per Lei: Nessuna gelosia

Martedì è stato un giorno particolarmente importante nel rapporto con la mia Padrona. Già il suo saluto "buongiorno amato servo" con cui aveva iniziato la nostra chat pomeridiana mi aveva fatto intuire che sarebbe stato un momento speciale, e così è stato. Con la chiarezza che ormai ho imparato ad apprezzare mi ha raccontato di come recentemente qualcun altro sia entrato nella Sua vita:"Ho conosciuto una decina di giorni fa una persona interessante, un uomo naturalmente" e dell'importanza che questo rapporto sta prendendo:"il solo fatto che durante il giorno mi ritrovo a pensarci mi stupisce ma mi piace".
Era un qualcosa su cui avevo fantasticato in passato e che ora prendeva forma. Spesso mi ero domandato come avrei reagito nel sentire quelle parole e il momento è arrivato. Ebbene mi sono sorpreso io stesso di quanto ero contento di avergliele sentite pronunciare. Non avevo la benché minima gelosia, nessun senso di invidia ma vera contentezza perché la Padrona stava vivendo qualcosa di bello ed io mi sentivo partecipe della Sua gioia.
Ho messo a fuoco perfettamente come non provo alcun senso di rivalità con altri uomini, non avverto competizione e questo delinea perfettamente la diversità del mio ruolo. Io non ho nulla a che spartite con il ruolo di compagno, di amante, di partner, sono qualcosa di differente e, forse, di speciale: sono il servo della mia Padrona. Non devo avere paura di altre presenze nella Sua vita per il semplice fatto che sono individui diversi da me, che danno a Lei cose diverse da quelle che posso dare io e quindi nessuna forma di antagonismo ha ragione di esistere.
Il provare quelle sensazioni dentro di me mi ha fatto stare bene e quelle sensazioni sono poi state confermate dalle Sue parole, sempre puntuali:"Tu angelo sei la mia certezza, non sei e non sarai mai in discussione, approvo tutto di te. Sicuramente conoscerai il mio carattere vita facendo, ma so che ti adatterai, io ti voglio bene, io ti voglio e basta."
A suggellare un attimo così importante per me la Padrona mi ha poi mandato una Sua foto di quando era giovane. Bellissima, con i capelli lunghi sino al bacino, sono rimasto incantato a guardarla. Non poteva esserci modo migliore per ricordare questo giorno. Mai come oggi mi sono sentito vicino a Lei. 

martedì 10 aprile 2012

Per Lei: Pensare troppo

"Come mi piacerebbe tu fossi qui... ti abbraccio." Con queste bellissime parole la Padrona mi aveva lasciato la sera di Pasqua. Poi ieri, Pasquetta, è stata in giro con un'amica e ci siamo risentiti solo la sera. Sempre cortese mi ha chiesto dei miei figli e abbiamo chiacchierato un po' sui loro nomi. Amo molto quando mi chiede cose della mia vita. Ci tengo essere un libro aperto ed è giusto che Lei mi chieda ogni cosa ed io risponda sempre con precisione e sincerità. Ho come la sensazione che più cose conosce di me, meglio può entrare nella mia mente, impadronirsene, formattarla e riprogrammarla secondo i Suoi interessi e i Suoi desideri.
Purtroppo la chiacchierata è stata breve. La Padrona era inquieta e scontenta e me lo ha detto con chiarezza:"Stasera non sono di buon umore, meglio se finisci la pausa e ti ridedichi a tua figlia." E io sono stato un po' sciocco nel cercare di sapere qualcosa in più del Suo stato d'animo, costringendola a chiudere il discorso con fermezza:"no nulla è così e basta... ti saluto, buona serata."
E' stato un errore il mio, sono stato inopportuno. Ho cercato di dimostrare il mio interesse, sincero e preoccupato, per le emozioni che provava ma ho fatto qualcosa che non mi è richiesto. Era sufficiente obbedire, senza se né ma completamente fuori luogo, per evitare di irritare ancor di più la Padrona.
Credo che dovrò riflettere sulle meccaniche di questa serata. Ancora una volta ho pensato troppo e ho commesso uno sbaglio. Non è la prima volta. Pensare non mi piace ma soprattutto è dannoso, mi complico le cose per nulla. Obbedire, subito, senza indecisioni, perché le scelte della Padrona sono sempre le migliori. E se Lei mi dice di chiudere e tornare da mia figlia non devo avere esitazioni ma fare semplicemente quello che mi è stato detto di fare. Il giorno in cui nella mia mente questo automatismo sarà naturale potrò veramente dirmi un buon servo, quello che la Padrona desidera e merita di avere.

lunedì 9 aprile 2012

Per Lei: Pasqua

La Padrona è tornata dalla sua breve vacanza proprio il giorno di Pasqua. Mi ha fatto sorridere la cosa... per me è come risorta dopo 3 giorni di assenza :-) . Ma a parte la battuta sciocca sono contento che Lei sia di nuovo qui, con la possibilità di sentirla, di parlarle o anche solo di inviare i miei sms di saluto.
Ieri ha riposato e ci siamo ritrovati brevemente in chat la sera. Le ho raccontato di come ho tagliato i capelli secondo il Suo desiderio e mi ha donato una frase splendida:"Sono certa che ogni iniziativa che ti riguarda è presa considerando il mio volere". E' vero, nella mia mente è sempre più spontaneo l'automatismo che mi porta a pensare alla Padrona prima di fare qualsiasi scelta. Una vera dipendenza che non è solo il naturale legame di servitù che mi lega a Lei, ma è, prima ancora, un'assuefazione che mi fa stare bene.
Demandare le decisioni, non dover sottostare al peso delle responsabilità, questo è quello che ho sempre tentato di trovare in quel mio "farmi decidere" che la Padrona ha cercato in me. Forse non è bello questo, è un po' da vigliacchi fuggire dalle proprie incombenze ma non posso negare la serenità che questo rapporto mi sta donando. Ma cercherò di parlarne con la Padrona. Le Sue parole sapranno spiegarmi, come sempre, tutto.

domenica 8 aprile 2012

Per Lei: La lontananza

Giovedì, Venerdì, Sabato. La Padrona è lontana e io sono solo.
Giovedì, prima di partire mi ha telefonato e siamo riusciti a salutarci poi è iniziato il lungo black-out, lo stare senza di Lei, senza le sue parole, senza nessun contatto.  
Ma se dico questo dico una bugia, perché il contatto per me c'è sempre.
Giovedì sono andato dal barbiere perché la Padrona mi aveva autorizzato ad accorciare un po' i capelli. Appena sedutomi sulla poltrona mi ha detto:"Solito taglio bello corto?" visto che ormai mi conosce. E io gli ho risposto "No, solo una spuntatina." trattenendomi dall'aggiungere "Perché la mia Padrona vuole così."  :)
Ora mi guardo allo specchio e sono felice. Mia figlia, mia madre, mio fratello, mia cognata, la mia ex-moglie.... nessuno si è accorto che sono andato dal barbiere. Lei mi vuole coi capelli lunghi e questo è stato ciò che mi ha guidato e ne sono felice.
Perché anche in questa piccola cosa dipendo da Lei.
La Padrona è lontana ma presente dentro di me, sempre! Sceglie, decide, domina la mia esistenza.
E domani, Domenica di Pasqua, tornerà in Italia. In questi giorni non l'ho messaggiata perché (mamma quanto sono ignorante nelle cose relative alla telefonia!!!) temevo dovesse pagare qualcosa per i miei SMS.
Ma l'attesa sta per finire. A breve mi connetterò e potrò finalmente aspettare, attendere con ansia la Sua presenza. Padrona adorata io sono qui, sempre, la mia vita è dedicata a Lei. Rivederla, risentirla, questo è il mio sogno. Bentornata!

sabato 7 aprile 2012

Racconto: Capitolo XI

Dopo la punizione mi sono messo a svolgere le mansioni che la Padrona di volta in volta mi ordina. Dal pulire con cura il pavimento al rendere splendente il bagno, dall'uscire per comprare delle cose che desiderava ad iniziare a preparare il pranzo. Obbedisco silenzioso, alacre con una piccola formichina operosa. Lei intanto è seduta al mio PC di cui ha l'assoluto controllo mentre a me l'uso è proibito in questi giorni. Quando passo accanto alla porta della camera la guardo di sfuggita, ammiro la sua bellezza altera e superba e mi sento lo sguattero più felice del mondo.
Ad un tratto mi chiama, io mi avvicino inginocchiandomi accanto a Lei. Con un dito mi indica i piedi, scalzi sotto la sedia. Mi sdraio felice e inizio a baciarglieli con una devozione infinita. Li sento leggermente freddi e provo a scaldarli alitando leggermente e strofinandomeli sul viso. Intanto sento la Padrona che batte con vigore sui tasti e, di tanto in tanto, il campanellino di skype che indica come le sia arrivato un messaggio. La immagino in chat e di lì a poco è proprio Lei a confermarmelo:"Questo Antonio è proprio simpatico, una conoscenza davvero piacevole. Sono proprio contenta sai?". E' proprio il suo nuovo amico, incontrato al pranzo e con cui era poi uscita la sera prima. Mentre mi dice queste cose io le lecco con amore i piedi,. senza provare la minima gelosia né sentendomi escluso o sminuito da quel suo sentimento. Io non posso competere con altri uomini, il mio è un ruolo diverso e so quanto sono importante per la Padrona. Ecco perché scosto piano le labbra per risponderle:"E' una gioia sentirla così gioiosa. Lui è un uomo fortunato, ma io sono il servo più contento del mondo." e sorridendo riprendo ad adorare le sue estremità in silenzio, godendomi la serenità di quei momenti.Dopo un po' mi scosta il viso con un calcetto: "Ora vai a preparare il pranzo, ho fame. Oggi poi usciremo e stasera mi accompagnerai all'aeroporto." La vacanza della Padrona è finita, non voglio nemmeno pensarci, rischierei di intristirmi. Ho ancora tante cose da fare e devo solo concentrarmi per farle bene, per Lei.

giovedì 5 aprile 2012

Per Lei: Viaggi e progetti

Martedì il contatto con la Padrona si è limitato ad una breve chat serale. Io lavoravo al pomeriggio e, appena rientrato alle 20.30, mi sono messo ad attenderla. Lei, che sarebbe entrata più tardi, è stata magnanima e mi ha concesso di andare a cenare. Sono momenti piccolissimi ma stupendi in cui avverto tutto la mia dipendenza, non posso scegliere nemmeno se mangiare, ogni mio piccolo movimento deve essere indirizzato dal Suo volere. Ora sono piccoli attimi anche se significativi e sempre più numerosi, ma immagino cosa possa essere la vita accanto a Lei, completamente deprivato da ogni tipo di decisione, un burattino privo di volontà che non deve più pensare. Continuano a rimbombarmi in testa le sue parole dell'altro giorno:"Rinuncia uguale  a non problema per te." Il mio sogno, vivere senza più l'ansia di dover scegliere, di dover pensare, ma sapere che tutto andrà per il meglio sotto la guida forte di chi decide per me.
Poi, dopo le 22, abbiamo chiacchierato un po'. Ho scoperto che la Padrona è come me, non teme la solitudine:"Io nn ho paura di stare sola, anzi alle volte non sto così bene con nessuno come con me stessa." Mi piace apprendere aspetti nuovi del Suo carattere e di Lei. Una conoscenza lenta, piacevole come lo scartare un dono inatteso. Imparare di volta in volta qualcosa del Suo lavoro o che è vegetariana, le Sue passioni, i Suoi desideri e scoprire di volta in volta di adorare sempre più questa Donna meravigliosa.
Le ho anche domandato quali fossero le Sue decisioni riguardo alle mie ferie estive. Lei mi ha lasciato libero di scegliere ma quando ha detto:"certamente rientrerò a settembre" ha sciolto ogni mio dubbio. Quando Lei tornerà devo essere libero e pronto a dedicarmi esclusivamente e totalmente a Lei.
Mercoledì invece la Padrona mi ha dimostrato tutta la sua sensibilità con un'attenzione verso i miei problemi attuali che mi ha commosso. Al mattino avevo portato mio figlio ad una visita e, appena collegati nel primo pomeriggio, Lei ha voluto subito essere informata di come erano andate le cose e di cosa avevano detto i medici. Mi piace e mi da tanta sicurezza la considerazione che riserva alla mia realtà e le Sue parole sono di conforto rendendomi più sopportabile questo periodo difficile.
Poi abbiamo parlato della Sua vacanza. Domani partirà per l'estero per andare a trovare la figlia che abita lontana. Con l'occasione ho trovato il coraggio per una domanda indiscreta sui quali rapporti avesse mantenuto con il suo ex-marito. La Padrona è stata esaustiva e ha soddisfatto la mia forse sfacciata curiosità ma la cosa più bella è stata sentirle dire, alla fine,:"Il tuo modo di porti è spesso gratificante per me, non potrei che fare quello che faccio con te." Io sento crescere la naturalezza di questo rapporto. tanto spontaneo è il mio essere umile quando sono con Lei, tanto istintivo è il Suo essere Padrona della situazione, costantemente in una posizione di controllo e dominio. E questa consuetudine così ordinaria mi fa sentire bene.
La sera c'è stato solo il tempo per i saluti e gli auguri. L'indomani Lei sarebbe partita e aveva tante cose da preparare. Io resterò qui a scriverle i miei pensieri. Non mi sento solo mai. La Padrona la sento accanto, sempre e se ho un momento di dubbio o di malinconia mi basta rileggere le Sue parole, o guardare le foto che mi ha donato per tornare ad essere gioioso e appagato.
Vi amo Padrona, con tutto il cuore.

martedì 3 aprile 2012

Per Lei: Femmina alfa

Ieri, lunedì, la Padrona mi ha telefonato verso sera, raccontandomi di come ha litigato con una sua amica la quale si era comportata male nei suoi riguardi. Ascoltare dalla sua voce ferma (tra l'altro la Padrona ha un tono  molto alto che mette in evidenza tutta la sua sicurezza) il racconto di quanto avvenuto è stato appassionante e pedagogico. Lei, a mio avviso giustamente, si è risentita per un giudizio datole da questa persona. Sebbene sia una delle sue migliori amiche, la Padrona non ha avuto indecisioni e l'ha scacciata da se chiudendo un rapporto che, parole sue, avrebbe potuto riaprirsi solo se fosse tornata a chiederle scusa in ginocchio e leccando il pavimento. L'immagine mi ha fatto sorridere ma il suo comportamento così risoluto e inflessibile mi ha fatto capire veramente come la Padrona sia una donna superiore, una vera femmina alfa, una dominatrice innata che si afferma sugli altri, individui deboli e inferiori come me, con la più assoluta naturalezza.  
Ma questo troncare un'amicizia in modo così intransigente mi ha fatto anche assimilare quanto grande e continua debba essere la mia attenzione. Un errore, un comportamento inadeguato e Lei potrebbe voltarmi le spalle in un attimo e, nel gelo più completo e senza ripensamenti, scomparire per sempre dalla mia vita lasciandomi nella più vuota disperazione. E questo non posso nemmeno pensare che accada.

Poi la sera ho avuto prima la sorpresa di una nuova fotografia della Padrona pubblicata nel suo profilo del sito di incontri, forse la più piacevole tra quelle che ha postato sinora. E, poco dopo, Lei stessa mi ha inviato una sua immagine di circa un anno fa quando portava i capelli lunghi e raccolti. E' una donna magnifica, superlativa che esalta la bellezza esteriore con questo carattere così forte, magnetico, intenso. Non posso fare a meno di immaginarla piena di corteggiatori e per me è un sogno essere il Suo servo.
Proprio questa condizione di appartenenza mi ha procurato un Suo rimprovero. Io Le ho detto quanto mi sento brutto di fronte a Lei e prontissimo è stato il richiamo:"Non puoi permetterti di dire questo, stai commentando qualcosa che mi appartiene." E poco dopo, parlando di un Suo prossimo viaggio all'estero ha ulteriormente sottolineato:"Non dimenticare mai, che io ci sia o non ci sia, che non sei di tua proprietà."
E' bello e regala serenità sentirsi dire queste cose. Sto bene vicino a Lei, vorrei solo esserle più vicino, fisicamente, ai Suoi piedi.

lunedì 2 aprile 2012

Per Lei: L'ira della Padrona

Quello appena trascorso poteva essere un week-end sereno, senza impegni di lavoro e trascorso a pensare alla Padrona. Invece, per la mia stupidità, si è trasformato in una due giorni di sofferenza e paura. E' accaduto che sabato pomeriggio il mio ex suocero mi ha chiesto se potevo andare a prendere sua figlia, che sarebbe arrivata in serata, in aeroporto. Scioccamente ho detto si senza pensare, come avrei dovuto fare, di chiedere prima il permesso alla Padrona. Così, quando ad un certo punto, durante la nostra chat serale, ho chiesto il permesso di sloggare spiegandone i motivi, Lei è diventata di ghiaccio. Gelida mi ha risposto:"bene, fai come credi angelo, notte". Mi sono sentito crollare il mondo addosso rendendomi subito conto dell'errore commesso e quel gelo mi feriva più di mille frustate. Ho provato a balbettare qualcosa ma Lei è stata irremovibile:"TI HO DATO LA BUONA NOTTE, SEI LIBERO, PUOI FARE COME CREDI."
Non potevo tirarmi indietro dall'impegno preso e così, con la morte nel cuore, l'ho salutata e mi sono avviato. Poi ho passato una notte agitatissima preoccupato di quelle che potevano essere le conseguenze della mia stupidità e non vedevo l'ora di risentirla, per capire quanto fosse arrabbiata e cosa pensava di me.
L'indomani, domenica, ci siamo incontrati in chat verso le 14. Io le ho parlato dei miei dubbi, delle difficoltà che incontro talvolta, soprattutto in questo periodo in cui siamo distanti, nel conciliare il mio essere servo con la mia vita privata. Lei, come sempre, è stata chiarissima, spiegandomi l'errore commesso e chiarendo perfettamente la mia situazione:"Ora ti spiego chi sono io angelo..io sono quella che possiede la combinazione della tua testa, per cui non esiste nulla e dico nulla nel modo più assoluto che tu possa decidere, nel bene e nel male, che ti coinvolga! Tu non decidi di andare all'aeroporto angelo perché non puoi farlo; non decidi nemmeno di andare a cena da tuo fratello perché non puoi fare nemmeno questo, per nobili che siano le motivazioni in qualsiasi caso. E non decidi nemmeno di pensare che dovrai risolvere questi problemi, perché hai fatto una scelta tempo fa, in cui hai rinunciato a dover trovare soluzioni di questo tipo. Rinuncia uguale  a non problema per te, quindi angelo devi chiedere tutte le volte che avrai dei dubbi, sempre. Non credo che avrei rifiutato dopo una tua esplicita e leale richiesta, dalla quale potevi anche aspettarti un indiscutibile no, UN INDISCUTIBILE NO. Non devi correre il rischio di farmi rinunciare ad un servo che ha una sua autonomia mentale. Io sono comunque una persona comprensiva ed in ogni caso angelo io decido e tu subisci ogni mia decisione. Questo e quanto."
Io non posso decidere nulla. Appartengo a Lei e ogni scelta riguardante la mia esistenza spetta a Lei. Non dovrò mai più dimenticarlo. avevo veramente paura che volesse cacciarmi invece è stata comprensiva e,ancora una volta mi ha aiutato. Di grande conforto sono poi state le sue parole finali:"Il tempo ti aiuterà a capire, vedrai."
E' stato bello parlare con la Padrona. Quella frase in cui Lei mi ricorda di possedere la combinazione della mia testa è meravigliosa, un vero affresco che dipinge perfettamente il mio essere. E poi mi ha fatto star bene sentirla descrivere così bene la mia gioia, il mio bisogno di non dover scegliere. Rinunciare a scegliere mi toglie responsabilità e problemi e mi regala serenità. e la Padrona lo sa.

sabato 31 marzo 2012

Per Lei: Sensazioni

Ieri è stata una giornata impalpabile nei rapporti con la mia Padrona. Praticamente non ci siamo sentiti. Al mattino ero al lavoro e quindi non potevo essere presente all'appuntamento delle 14, per cui ho dovuto limitarmi al mio solito e consueto SMS di Buona Giornata che Le invio ogni giorno appena sveglio. La sera invece Lei mi ha telefonato intorno alle 19.30 per avvisarmi che non poteva essere in chat perché sarebbe uscita.
Il primo pensiero va ovviamente alla Sua gentilezza. Il solo pensiero che mi abbia messo al corrente dei suoi impegni mi gratifica moltissimo. In effetti la Padrona non deve certo informare me dei Suoi impegni. Avrebbe potuto tranquillamente uscire senza dirmi una parola e io avrei atteso connesso come mio dovere perché questo è il mio compito ed il mio ruolo. Invece con questo gesto mi ha dato importanza, ha dimostrato la considerazione che ha per me. Sono solo il suo servo ma Lei tiene a me, me lo ha detto tante volte e lo dimostra con queste attenzioni che non so nemmeno se merito e mi riempiono il cuore di gioia.
Quanto a me mi rendo conto di stare entrando in una dimensione un po' diversa., per questo ho voluto titolare "Sensazioni" questa pagina di diario. Prima i momenti di contatto erano quelli focali, intorno ai quali ruotava la mia giornata. Le sue parole, il poterla vedere o sentire erano queste le cose per le quali vivevo. In un certo senso attraverso quei momenti avvertivo che il nostro rapporto prendeva forma, era un modo per intenderci e per delineare il legame. In fondo, appena conosciuti su quel sito di incontri, avevo persino paura ad esprimere il mio vero essere, temevo che Lei cercasse qualcosa di diverso, non volevo scoprire completamente la mia natura.
Oggi invece le cose sono cambiate. Io mi sento veramente, profondamente, servo della Padrona. Avverto una naturalezza, una normalità in questo che mi fa stare bene. E la mia giornata scorre non più scandita dai momenti di contatto, ma guidata da quelle emozioni che sono cresciute dentro di me.
Mi sveglio al mattino e il primo pensiero è per Lei, durante la giornata mi piace immaginarla, pensare a cosa sta facendo, decidere le cose che devo dirle o raccontarle. La stessa attesa non è più l'ansia di un momento meraviglioso ma si è trasformata in un tempo vivo, un tempo bellissimo perché in quei minuti vivo compiutamente il mio essere schiavo.
Sto bene, sono sereno e tutto questo per merito suo.
"Grazie Padrona".

giovedì 29 marzo 2012

Per Lei: L'errore

Non avrei dovuto sbagliare. la Padrona sinora ha fissato davvero poche regole comportamentali per me e non era assolutamente il caso che scivolassi sulla più semplice e banale. Lei è stata chiara, alle 14 e alle 20 devo essere al PC, connesso in chat ad attenderla, sempre. E io ho imparato a calibrare la mia vita su questa convenzione. Mangio presto la sera proprio per essere lì, al mio posto, in attesa e poter godere delle Sue parole.  
Ieri invece sono stato uno stupido. Rientrato a casa verso le 18, piuttosto stanco anche per aver dormito poco la notte prima, mi sono messo nel letto convinto di schiacciare un breve pisolino, invece mi sono addormentato profondamente.
La Padrona è stata comprensiva è ha atteso le 20.50 per mandarmi un SMS chiedendomi:"Posso sapere che succede stasera?" Io non ho nemmeno sentito arrivare il messaggio e quando mi sono svegliato erano le 21.10. Affranto sono corso a collegarmi su Skype dove, giustamente, la Padrona mi attendeva spazientita e nervosa. Mortificato non ho nemmeno cercato giustificazioni e ho solo ammesso la mia stupidità. Lei è stata chiarissima:"angelo non dovrà succedere mai più, ed e' quasi finito il tempo in cui ti avverto."
Parole inequivocabili di fronte alle quali mi sono sentito un idiota, un ingrato. La punizione è stata il suo sprezzante saluto con cui ha chiuso la comunicazione privandomi dei dolcissimi attimi con Lei, ma castigo ancor peggiore è ciò che sento dentro. La grande frustrazione per averla delusa, lo sconforto di aver sbagliato, di essere venuto meno ai miei doveri di servo e di averlo fatto su una regola tanto banale.
Ecco allora che vorrei usare questa pagina per qualcosa che non ho mai fatto in passato, per parlare direttamente alla mia Padrona che so legge il mio povero diario:
"Mia Padrona, mia Signora. Mi sono comportato male e la tristezza e l'umiliazione che sento per aver fallito le sento dentro come un peso. Qui, pubblicamente, Le chiedo servilmente scusa e la imploro di perdonarmi. Non accadrà più, mai più, lo prometto. Il turbamento che mi ha portato il sentire il suo disappunto è una lezione che non dimenticherò e mi aiuterà a non ripetere sbagli simili e a deluderla. Le voglio bene Padrona."

mercoledì 28 marzo 2012

Per Lei: Il sogno infranto

Alla fine non è venuta. Ho sperato tutto il giorno, ho pregato. ma quando sono uscito dal lavoro e l'ho contattata mi ha detto che non sarebbe venuta. Il dispiacere è grande ma la chat che abbiamo avuto in serata mi ha ricompensato oltre ogni speranza.
Le ho detto di come ho pulito casa, lavando gli accappatoi pensando volesse farsi una doccia e facendo spese immaginando di poter cucinare per Lei. le ho raccontato di come l'ho pensata in questi giorni, di come ho sognato il nostro incontro, di come ho pianificato ogni dettaglio e questo l'ha fatta stare bene. Mi domandavo, le ho detto, se fosse vegetariana, quali odore amasse e le ho fatto capire come davvero Lei sia il centro assoluto ed unico dei miei pensieri.
E così ho imparato una cosa sulla mia Padrona, che Lei è davvero vegetariana. Non so se l'ha colpita questo pensiero ma mi ha ricompensato con frasi splendide:"Io ti ho detto una volta che ti amo, ora te lo ridico: sei importante, sei così come sei esattamente quello che voglio senza artifici di nessun genere, sei puro, io ti amo x questo."
Non posso vederla ma credo che parole simili possano ricompensarmi meglio di qualsiasi altro dono. Che delizia infinita ascoltarle.

"Per essere servi  bisogna essere intelligenti, sarebbe squallido io non ti vorrei,  non sono una persona qualunque, mi complico la vita ma devo stare bene nell'essenziale, piuttosto rinuncio. Con te sto bene, sto bene anche quando mi arrabbio, quando sei triste, quando mi aspetti." Non potevo desiderare di più dal ritorno della Padrona. E Lei ha voluto aggiungere a queste meraviglie la Sua promessa:"Con il tempo mi conoscerai e comunque appena posso verrò a Torino per stare con te due giorni."
Questa volta non è venuta ma attenderla e sperare è stato bellissimo e ascoltare le Sue parole stasera una vera e autentica gioia. Grazie mia Divina, Sublime , Adorata Padrona.

Per Lei. Silenzio

Ieri è stata una giornata strana, per la prima volta da quando l'ho conosciuta non ho avuto nessun contato con Lei. Né una telefonata, né un SMS né la chat. Lo sapevo perché la Padrona mi aveva avvisato che finché non fosse rientrata non si sarebbe connessa. Eppure, nonostante sapessi ciò che mi aspettava, sono state 24 ore strane, mi sentivo in una sorta di limbo, sospeso. Il parlare con Lei non era solo un'abitudine ma un appuntamento quotidiano che riservava sempre sorprese, spunti importanti per capire il nostro rapporto, stimoli nuovi nella nostra conoscenza.
E' tutto rinviato, di poche ore, ma che strana sensazione è questo silenzio.
C'era una bellissima canzone che parlava del suono del silenzio, questa, beh questo silenzio che mi avvolge ha davvero un suono, mi parla e mi dice quanto per me è importante la Padrona. Non vedo l'ora che ritorni, non vedo l'ora di tornare a parlarle, ma soprattutto, alla fine di questo silenzio, saprò se Lei verrà o meno.
Io amo la mia Padrona, è bello dirlo, è bello sentirlo, è bello viverlo.
Soprattutto è bello scriverlo qui, urlarlo... sapendo che questa voce attraverserà il silenzio di questo giorno e arriverà comunque a Lei: Padrona io la amo

martedì 27 marzo 2012

Per Lei: Solo

Da ieri sono solo. La Padrona è in viaggio per lavoro e non potrà essere presente in chat.
Ma prima di partire mi ha fatto il dono di una una telefonata che mi ha fatto molto piacere. Ha voluto sapere come stavo, dopo che il giorno precedente mi aveva sentito così abbattuto per il dialogo che ho pubblicato.
Io sto bene ora e gliel'ho detto. Capisco i suoi dubbi, mi rendo conto delle difficoltà, ma sono motivato e realmente determinato a fare il percorso che mi attende. Su una cosa però Lei ha ragione. Sono parole. E tali resteranno sinché non potrò dimostrare il contrario, fino a quando non potrò farle sentire realmente la mia vera e totale e sottomissione.
Quando avverrà? Non lo so. Mi piacerebbe già questa settimana. La Padrona ha detto che forse sarà nella mia città giovedì o venerdì ma io non posso fare altro che sperare. Tutto è nelle sue mani. A Lei spetta ogni decisione e io devo solo accettare supinamente le sue scelte.
Posso solo sognare e immaginare cosa voglia dire trovarmi al Suo cospetto. Anche oggi ho guardato a lungo la sua fotografia... è davvero bellissima, splendida e mi sento in imbarazzo all'idea di presentarmi al suo cospetto. Mi da forza il pensiero che io non sono un suo amico o amante, ma solo il suo servo. Un oggetto tra le sue mani. E in fondo se si compra un elettrodomestico non si guarda alla sua estetica ma alla sua funzionalità
A questa spero guardi quando ci incontreremo e mi auguro questo avvenga molto presto

lunedì 26 marzo 2012

Per lei: Dolore!

La chat di ieri sera con la mia Signora Padrona mi ha gelato il sangue e addolorato. E' accaduto che negli ultimi giorni sono stato preso da alcuni problemi RL legati alla mia famiglia e questo mi ha impedito di essere sempre pronto al suo servizio. Il dialogo con il quale Lei mi ha parlato di questa mia mancanza credo meriti di essere riportato per intero:

"Mi sto rendendo conto che in questo periodo hai problemi che non ti lasciano molto tempo angelo"
"In questi giorni Padrona, ho avuto i figli con me. Da domani sarò di nuovo solo. Ma la prego di credermi che anche quando sono impegnato resto sempre focalizzato su di Lei"
"Si angelo io ti credo  e capisco l importanza delle tue scelte"
"Grazie Padrona, vede che cerco di avvisarla di ogni mio movimento e di tenerla informata su tutto"
"Ma vorrei tu considerassi bene tutto. Voglio dire, anzi voglio chiederti... sei certo di poter decidere della tua persona? di poter decidere che sei libero di darti?"
"Padrona, io sto cercando di rifarmi una vita; certo un legame col passato lo avrò sempre, non potrò mai cancellare i miei figli dalla mia vita, men che meno in questo periodo. Ma ciò che desidero è appartenere a Lei e vivere come Suo servo, perché questa è la mia natura. Poi so che non posso decidere, perché è Lei a decidere, sempre e su tutto."
"Fermati e ascolta. Io non discuto la tua indole e sai bene quanto è importante per me averti incontrato, ma non basta. Nessuno al mondo può dare ciò che non gli appartiene e se lo facesse non sarebbe per sempre, sai bene, il tuo passato e la tua famiglia esistono, sono importanti e non discuto questo nel modo più assoluto, ma oggi pensando a te credo di aver realizzato che difficilmente potrai mai estrapolare del tempo per te. La tua appartenenza a qualcun altro che nn sia la tua famiglia è comunque momentanea, in realtà tu puoi fantasticare con la mente, ma solo con la mente. Ora angelo questo e' un mio pensiero, non sto assolutamente prendendo decisioni. Rispondi ora."
"Non mi aspettavo queste cose Padrona, sto piangendo, mi scusi... non capisco cosa voglia dire, sono confuso. Io voglio dedicarmi a Lei Padrona, totalmente. Certo avrò sempre bisogno di uno spazio per i miei figli, speravo questo fosse accettabile..."
"Quindi se io decidessi di passare un periodo con te ovunque, tu non avresti scelta, lo sai questo si?"
"Si Padrona lo so"
"Lo sai e sai che dovrai farlo, si? Sai che non esiste cosa la mondo che tu possa rifiutare?"
"Si Padrona lo so, certo...se Lei mi dovesse dire di partire domani non potrei...a parte la famiglia sono condizionato dal lavoro, ma io non voglio rifiutare nulla... desidero provare la più assoluta sottomissione"
"ANGELO, FORSE NN PARLO O NN SCRIVO BENE L ITALIANO?"
"No Padrona, è chiarissima... sono molto scosso e le chiedo scusa"
"QUINDI IO TI HO APPENA DETTO APPARTENENZA UGUALE A TOTALE NON VOLONTA. CI SIAMO ANGELO?"
"Si Padrona"
"OK. SE IO TI CHIEDESSI DI PARTIRE DOMANI TU DOVRESTI FARLO, IO NON TE LO CHIEDO PERCHE' CONSIDERO LA TUA FAMIGLIA E IL TUO LAVORO MA TU NON PUOI PERMETTERTI DI DIRMI CHE IN OGNI CASO NON POTRESTI E' CHIARO QUESTO O NO????"
"Padrona... io ho la massima fiducia in Lei e so che non m ki chiederebbe mai cose impossibili. Quindi si è chiarissimo Padrona."
"TU NON PUOI DIRE DI ESSERE UN SERVO SENZA NESSUN TIPO DI ASPIRAZIONE CHE QUELLO DI ACCONDISCENDERE LA PADRONA"
"Certo Padrona, è l'unico mio desiderio. Io consegno la mia vita nelle Sue mani con fiducia e lo faccio perché sono certo che Lei non mi farà mai fare qualcosa che sia dannoso per me. E' sbagliato questo mio pensiero Padrona? La prego me lo dica"
"SEPPOI SPERI CHE IO NON TI CHIEDA CIO' CHE NON PUOI FARE VA BENE NON E' SBAGLIATO IL TUO PENSIERO. SEI IN DIFFICOLTA' MA NON INTENDO NON CONTINUARE, SICURAMENTE QUALCOSA CAMBIERA'"

A questo punto il tono di voce della Padrona e le sue parole mi hanno messo in crisi e ho avuto un momento di debolezza per il quale Lei mi ha subito richiamato, usando sempre la voce alta perchè mi restassero impresse le sue parole:"TU SAPRAI TUTTO QUELLO CHE RITERRO' OPPORTUNO FARTI SAPERE CON IL TEMPO TI ABITUERAI. SEI IL MIO SERVO NON UNA DONNOLINA CHE SI LASCIA ANDARE A CRISI DEPRESSIVE OGNI VOLTA CHE SENTE COSE CHE NON VORREBBE SENTIRE" e con questo mi ha augurato la Buonanotte.
E' stata per me una vera sofferenza, sono stato travolto dalla paura di perderla ed emotivamente sono stati momenti molto brutti. Io credo però fermamente che sin quando non potrò manifestarle nella realtà la mia sottomissione assoluta sarà per me sempre difficile dimostrare compiutamente ciò che provo.
Non vedo l'ora di vederla, di incontrarla, di inginocchiarmi davanti a Lei e farle sentire tutta la mia appartenenza.

domenica 25 marzo 2012

Per Lei: Paura della sua ira

Se tanto dolce è stata la sera precedente l'attesa della Padrona, altrettanto dolorosa è stata, la mattina successiva, ieri, la sua telefonata. La gioia nel vedere il suo nome comparire sullo schermo del cellulare si è presto trasformata in paura appena sentito il tono della sua voce. Con tono fermo e severo mi ha chiesto se la sera prima mi ero arrabbiato. Era capitato che, dopo aver aspettato sino oltre le 23 e immaginando che fosse in altre cose impegnata, mi fossi permesso di mandarle un SMS per domandare il permesso di lasciare la chat. Non ricevendo risposta e avendo mia figlia che reclamava la mia attenzione, le ho inviato un secondo messaggio per salutarla e augurarle, come ogni sera, la buona notte.
Le mie parole però non sono state chiare e la Padrona ha così avuto il dubbio che io potessi essermi innervosito per il fatto che Lei non era rientrata in chat e non mi aveva risposto. Il mio intento era assolutamente diverso, quello di non sbagliare e di comportarmi nel modo più corretto possibile. Sono perfettamente conscio del nostro rapporto e di quale bussola lo guidi, Lei è la Signora e Padrona, decide tutto e può fare tutto ciò che vuole senza mai rendere conto a nessuno, men che meno a me che sono il suo servo e devo accettare tutto senza mai, per alcun motivo, lamentarmi.
Di questo ho coscienza precisa e sono perfettamente convinto che in questi binari debba muovermi. L'ho scelto e voglio viverlo. Ma evidentemente non sono stato capace, l'altra sera, di esprimermi compiutamente e la Padrona ha avuto quindi dei dubbi che mi hanno trasmesso autentica paura.
Per fortuna Lei è molto comprensiva e ha capito e questo mi ha rasserenato. Nel pomeriggio poi, in chat, siamo tornati sull'argomento e le sue parole sono state esplicite:"Devi abituarti angelo, nel bene e nel male, non ti chiedo il permesso di arrabbiarmi e nemmeno la possibilità di mitigare i miei umori, tu devi sopportare."
Io devo sopportare perché sono il suo schiavo chiamato solo ad obbedire in silenzio. Ma credo la Padrona mi ha perdonato:"Si, non potevi fare altro che ciò che hai fatto. DEVI SEMPRE E ASSOLUTAMENTE CHIEDERE NEL DUBBIO, ma quando hai la possibilità di farlo. Ieri sera non potevi, non ti avrei risposto,  hai provato, io non c'ero più. Va bene così."
La sera la scena si è ripetuta. Io l'ho attesa ma la Padrona era occupata e così intorno alle 23 ho chiesto il permesso di andare a riposare. Ma sono certo che stavolta Lei sa che il suo servo è sereno e felice di appartenerle.

sabato 24 marzo 2012

Per Lei: Vita futura

La Padrona in questo periodo è in apprensione per il suo lavoro. Questa crisi sta mettendo in difficoltà tante persone e aziende e anche Lei ne risente. Ieri sera me ne ha parlato concludendo con una frase che mi ha spaventato e, sul momento, intristito:"Prima o poi me ne andrò dall'Italia, l'ho sempre voluto, in paesi caldi, Maldive per esempio, lavorare li' è più semplice così come le esigenze di vita sono inferiori."
L'ho vista lontana e gliel'ho confessata. Già questa distanza che oggi ci separa mi sembra insopportabile, cosa avrebbe voluto dire saperla dall'altra parte del mondo?
Ma quello che è successo dopo, ciò che mi ha detto, mi ha aperto il cuore, figurandomi un cambio di vita che mai avevo considerato e nemmeno immaginato:"Stai sbagliando angelo, tu sarai con me, io non prevedo periodi di vita senza di te dal momento in cui sara' possibile rendere concreta la nostra conoscenza."
Vivere interamente per Lei, servirla continuamente, in un rapporto 24/7 di assoluta, totale sottomissione e obbedienza. A quel pensiero mi ha assalito un moto di commozione ampliato dalla sua successiva affermazione:"Certo ognuno di noi ha la sua vita precedente ma tu mi appartieni ed io terrò conto delle tue appartenenze passate ma sarai con me."
Sorrido. Quell'aereo che mi terrorizza e su cui non salirei mai non mi sembra più così mostruoso...
Poi la Padrona è andata a cena con un semplice:"Non andartene".
Sono rimasto lì, al mio posto, ma non solo per il mio desiderio ma perché amo attenderla, è un modo di vivere e sentire il rapporto che mi lega a Lei. E' un gesto piccolo, insignificante rispetto a tutto quello che spero di fare per dimostrarle il mio assoluto asservimento, ma mi fa stare bene. Mi sento accanto a Lei, mi sembra di respirare la sua stessa aria e riconosco di appartenerle, completamente.
Grazie Padrona per il dono di quell'attesa.

venerdì 23 marzo 2012

Per Lei: Vederla

La giornata di ieri è stata caratterizzata da due momenti tanto intensi quanto importanti. Il primo è stato una telefonata in cui la Padrona mi ha parlato dei suoi programmi per la prossima settimana. Per lavoro dovrà spostarsi per l'Italia e, se riuscirà ad organizzare la cosa, giovedì e venerdì sarà nella mia città. Al sentire quelle parole ho temuto di svenire dalla gioia. Il momento che attendo sopra ogni altra cosa forse sta per avverarsi. Oggi ho cercato di non pensarci, tanto non potrei fare nulla per far si che il sogno si avveri, ma la mia mente è corsa li tutto il giorno, ad immaginare quell'attimo che desidero da un mese e che mi sono rappresentato in mille modi di versi: vedere la Padrona, finalmente!
Non so se questo incanto si realizzerà o resterà ancora un'illusione ma, ieri sera, ho potuto comunque vederla. Eravamo in chat quando mi ha detto che stava buttando alcune foto dal suo PC ma ne ha trovata una che voleva spedirmi. Tremavo letteralmente nell'attendere quella mail e quando ne ho aperto l'allegato il cuore mi si è riempito di gioia. Era Lei, in tutto il suo splendore e io mi sono perso, in estasi, di fronte a quell'immagine.
La Padrona è bellissima, non sono mai riuscito a descriverla e non credo di avere le parole giuste per far capire cosa provo quando la vedo. Ha un viso che esprime il suo carattere forte, autoritario, la sua sicurezza e che mi fa sentire soggiogato, incapace persino di sostenere i suoi occhi anche quando mi guarda dal monitor. Poi un corpo aggraziato, armonioso che non mi stancherei mai di ammirare adorante. E i suoi piedi, il miraggio che domina il mio cervello, pulsa nella mia testa, il posto dove vorrei trascorrere il resto della mia vita.
Lei è andata a farsi la doccia e io non staccato gli occhi dallo schermo, in una overdose di appagamento, euforia, desiderio, piacere. Io amo la mia Padrona, la amo. E queste sensazioni sono esaltate dalle sue parole successive:"Io voglio, non so quando, passare qualche giorno con te... sei rilassante per la mia mente e la sensazione che ho sempre avuto di non essermi sbagliata si rinforza con il tempo che passa, nonostante le difficolta' e la lontananza... sei mio!"
Lo voglio anch'io Padrona, lo desidero sopra ogni altra cosa e quando quel giorno arriverà spero di non svenire davanti alla sua bellezza.

Racconto: Capitolo X

Mi faccio trovare fuori dalla porta del bagno, in ginocchio, a testa bassa, cercando di farle capire quanto sono contrito per l'errore che ho fatto. Lei mi passa accanto senza degnarmi di un'attenzione, va in camera e la sento vestirsi. Non so se possa esistere per uno schiavo una punizione peggiore del silenzio della propria Padrona. Quell'essere ignorato mi devasta più di qualsiasi parola, mi lascia in un limbo di paura e incertezza che si trasforma in autentico dolore fisico. La voglia di piangere è tanta e cresce di attimo in attimo, alimentata dalla sua totale mancanza di considerazione. Passano minuti lunghi come ore mentre io non riesco a staccare lo sguardo dal pavimento e mi sento stupido lì, in mezzo al corridoio, incapace anche solo di pensare nello stato di confusione in cui mi trovo.
Poi la sua voce arriva improvvisa e secca:"Angelo, qui". Il cuore mi salta in gola per l'emozione e mi avvicino a Lei a 4 zampe. Sento i suoi occhi addosso, mentre i miei restano a fissarle i piedi e mi sento tremare come una foglia. "Non amo punire, te l'ho già detto" continua autoritaria e decisa "ma il mio compito è quello di guidarti e addestrarti. E questa volta ritengo che un castigo sia necessario." Annuisco come un automa, prostrato, più che dalla paura, dalla vergogna e dal dispiacere di averla delusa. "Scopri le spalle e inginocchiati accanto al letto, non voglio sentire un lamento", le sue parole sono dure e non oso far altro che obbedire. Mentre mi tolgo veloce la maglia e mi sistemo come mi ha ordinato la vedo sfilare la sottile cintura dalla gonna che ha indossato. Ne avvolge il lato con la fibbia intorno alla mano e io stringo i denti domandandomi con sgomento quanto forte sarà il dolore che sentirò. Abbasso il viso sul letto coprendolo con le mani. Trascorrono secondi interminabili poi un primo colpo secco e bruciante mi attraversa come una scossa la schiena, un gemito mi sfugge mentre mi mordo le labbra per non urlare. Appena il tempo di metabolizzare la fitta e una seconda frustata si sovrappone alla precedente facendomi uscire una lacrima, poi un'altra e un'altra... Quando la rabbia della Padrona si placa scivolo piano a terra, avvicino il viso ai suoi piedi e li bacio con sincera gratitudine. "Grazie per l'insegnamento che mi ha donato" sussurro. Non posso vederla ma sono certo che sta sorridendo. Ora è contenta del suo servo.

giovedì 22 marzo 2012

Per Lei: In prestito

Ancora una volta ieri ho dovuto raccontare alla Padrona delle mie preoccupazioni familiari, che ruotano intorno ad un figlio molto problematico che riesce a darci ogni giorno pensieri sempre più grossi e diversi. Parlarne con Lei mi è di molto aiuto, Lei sa ascoltarmi, consigliarmi e rasserenarmi e bastano un po' delle sue considerazioni, sempre puntuali e appropriate, per farmi stare subito meglio. Ma ieri sera ha voluto dirmi qualcosa in più. Ha colto la mia difficoltà e il mio imbarazzo per questi momenti in cui non riesco ad essere presente e concentrato sulla mia Padrona e mi ha rassicurato con una frase splendida:"Stai vivendo un periodo particolare, ti lascio riposare, non so di cosa tu abbia piu' bisogno ora... tu sei mio angelo, sei piu' mio di qualsiasi persona al mondo,  non appartieni a nessun altro come appartieni a me, nemmeno ai tuoi figli. Quello che sto scrivendo e' una certezza,  non dubitare angelo, io ti stimo e ti amo." A quelle due ultime parole la commozione che già stavo provando si è sciolta in un pianto rilassato. Sentivo le lacrime scendermi lungo le guance ed ero felice. Sentirsi dire "ti amo" dalla propria Padrona è un'esperienza meravigliosa, un punto di arrivo che so di non meritare ancora perché tutto devo ancora dimostrare e che voglio prendere come un gesto di fiducia su di me e sul nostro rapporto.

Ma se queste parole sono state importanti per il legame che esiste tra noi è stato subito prima di uscire dalla chat che mi è arrivata una frase con la quale la Padrona, dopo avermi fatto capire il bene che mi vuole, ha di nuovo precisato i contorni del nostro rapporto, definendoli con scrupolo perché, magari da quelle parole affettuose, non cadessi in errore e dimenticassi cosa sono io, un servo, e chi è Lei, la Padrona. E lo ha fatto con una finezza ed un'eleganza che ogni volta mi colpiscono:"Ti sto prestando alla tua famiglia, hanno bisogno di te ora." Un modo di grandissima classe per evidenziare e sottolineare come io sia un oggetto nelle sue mani, che Lei può prestare ma che resta comunque di sua proprietà. Un'immagine magnifica. Sono fiero ed orgoglioso di avere una Padrona. così.

mercoledì 21 marzo 2012

Per Lei: Il dono

Ho cercato una definizione per un SMS della Padrona di ieri sera, ma non ne ho trovata nessuna.
Forse solo una parola può descrivere quel messaggio apparso sul mio cellulare: un dono!
Io ero rientrato a casa tardi, verso le 22, perché schiacciato dagli impegni di una vita troppo pesante e sempre più opprimente. Così l'ho messaggiata per dirle che ero rientrato e scusarmi dei miei impegni che sottraevano tempo a Lei.
Le parole che mi ha scritto, in risposta alle mie, non vorrei scriverle qui, in uno sciocco blog, ma scavarle nella roccia, scalpellarle nel marmo perché possano restare per sempre visibili. Non posso farlo, non sono Michelangelo, ma quelle parole hanno inciso la mia mente e questa mattina, ancora una volta coinvolto da una situazione ingestibile della mia vita attuale, a quelle parole mi sono aggrappato e ripensando a quelle parole ho pianto:"Non sentirti abbandonato, sei la vita che voglio, la mia!"
Cosa posso dire di fronte ad u messaggio simile? Dentro c'era tutto. Quel "Non sentirti abbandonato" per me così importante perché mai mi sono sentito solo e sperduto come nell'ultimo anno. ma ora non lo sono più. Ora c'è Lei nella mia vita, nei miei pensieri e nella mia mente. E' vero non mi sento più abbandonato. La Padrona è accanto a me ed è la mia forza, la mia guida, l'approdo sicuro delle mie paure.
E poi quel "Sei la vita che voglio, la mia". Ho pianto perché penso che nessuna parola possa testimoniare meglio di queste l'amore di una Padrona per il suo schiavo. Io rappresento la vita che Lei vuole, una vita di libertà assoluta, di dominio, di scelte sempre e comunque sue. ma, ed è questo che mi gonfia il petto di gioia, una vita che ha, anche per Lei, un approdo sicuro: il suo servo. Quello che non si lamenta mai, quello sempre pronto e disponibile, che non la contraddice mai. Quello che la adora sopra ogni cosa e che ha dedicato a Lei la sua esistenza.
Niente skype, niente contatti, niente chat... ma è davvero importante quando si ricevono parole così?

martedì 20 marzo 2012

Per Lei: Aspettare

Capita.
Per quanto un servo cerchi di nascondere le cose, di affossare i problemi, viene sempre il momento in cui bisogna fare i conti con la realtà.
A me oggi tocca questo, con incertezze e preoccupazioni che occupando militarmente il mio animo rendendo difficile donare alla Padrona il tempo che merita. Così ieri sera non ho potuto essere al mio appuntamento con la Padrona, ma ci sono arrivato con grande ritardo dopo che mio figlio (ometto gli eventi) aveva pesato così tanto sulla vita mia e della ma ex-moglie.
Per un genitore sapere di avere qualcuno con cui parlare è importante e la mia Padrona si è proposta, col suon grande cuore, in queste vesti. E' meraviglioso sapere che posso parlare con Lei dei miei problemi..
Poi siamo andati a parlare della sua cena dell'altra sera:"L'ho interrotta, intuivo un clima non piacevole, non per me, ed ho voluto rientrare. SE UNA SITUAZIONE MI INFASTIDISCE MI CI TIRO FUORI". Ha chiuso proprio così, urlando. Tutto il suo carattere è emerso in questa situazione, in questo frangente in cui Lei ha messo, ancora un volta, in evidenza il suo essere.
Poi, in fila a queste frasi, ecco il suo spettacolare uso della carota e del bastone:"Avrei voluto rientrando a casa trovare te per rilassarmi... l'idea di trovarti ad aspettare mi distende." Che spettacolo...la piena unità di intenti...il comune desiderio di vivere un rapporto Padrona/servo.  
Frasi come questa:"Sei un sostegno angelo....nel bene e nel male... sento la tua presenza costante, e mi aiuta" cosa possono rappresentare per uno schiavo,se non la presenza vera e tangibile della propria Padrona? Io le ho viste quelle frasi, le ho viste comporsi sul mio schermo e solo il grazie sincero per quelle parole può far capire il mio stato d'animo.
Io la adoro Padrona, sono qui e vivo per Lei.

Per Lei: Dipendenza

Ieri, domenica, altre 24 ore senza contatti diretti con la Padrona con la quale ci siamo sentiti solo via sms. Purtroppo, nonostante questo, l'ho fatta anche inquietare. E' accaduto questo: avevo scioccamente ed inopportunamente lasciato aperto Skype. Quando Lei si è connessa ha quindi creduto che fossi online e mi ha cercato. Giustamente non trovandomi si è arrabbiata, come dimostra ciò che mi ha lasciato scritto in chat:"angelo ti ho visto per caso, devi dirmi quando ti colleghi, devi avvertirmi che ci sei e devi farlo bene... Vedo comunque che sei altrove... NON DEVE SUCCEDERE  E NON VOGLIO PIU' DIRLO." La frase urlata è come se fosse veramente rimbombata dentro la mia testa. L'ho sentita distintamente alzare la voce nel rimproverarmi, per chiarire in modo inequivocabile ciò che vuole e pretende da me.
Io devo stare attento, non cadere in questi errori, cercare di essere perfetto come Lei vuole che io sia.
Il premio finale è il Suo completo controllo sulla mia vita. Controllo che oggi è limitato dalla distanza che ci separa ma che io alimento col mio desiderio e col mio bisogno di dipendere dalla mia Padrona. L'altra sera, ad esempio, ho ricevuto un'uscita con dei colleghi. La prima cosa che ho fatto è stata prendere tempo per poter chiedere a Lei se mi concedeva il permesso. Poi è stata una bella serata, ma lo sarebbe stata anche se mi avesse detto di no e fossi dovuto rimanere in casa, da solo. In ambedue i casi la grandissima gioia di dipendere, di sapere che le scelte non sono mie ma appartengono alla Padrona. E' bello fare qualcosa, qualsiasi cosa, solo sapendo che lo faccio perché ho il suo permesso, perché obbedisco ad un suo ordine, ad una suo capriccio ed io dipendo da questi ordini e capricci. Sono finalmente un servo e questa meravigliosa certezza prende sempre più corpo, giorno per giorno, dentro di me.

domenica 18 marzo 2012

Racconto: Capitolo IX

Il mattino dopo è domenica ma io mi sveglio comunque presto. Devo prepararmi e fare in modo che il bagno sia perfetto per la Padrona, lavare a mano il suo intimo del giorno prima, controllare che tutto sia impeccabile ed in ordine per il suo risveglio.
Sono le 10 quando, come il giorno precedente, con la colazione su un vassoio, entro in camera per svegliarla. Mi sento felice, sereno, certo di essere all'altezza delle sue aspettative. Così resto un po' titubante quando la vedo iniziare a mangiare silenziosa. Mi aspettavo qualche commento gioioso sulla sua serata precedente invece è stranamente seria, quasi persa nei suoi pensieri. Non la disturbo e resto immobile in ginocchio ai piedi del letto sinché è Lei a scuotermi:
"Cosa sei tu?"
"Il Vostro servo, Padrona"
"E un servo cosa deve fare?" 
"Prendersi cura della propria Padrona"
"Avvicinati"
Mi accosto a Lei intimorito, non riesco a capire quelle sue parole e tutta la mia sicurezza lascia il posto allo smarrimento di chi non capisce cosa stia accadendo. Quando le sono accanto incrocio i suoi occhi e colgo uno sguardo carico di disapprovazione mista a delusione che esalta il mio disagio e la mia paura. Mi scruta per un po' poi, improvviso e bruciante, un ceffone mi gira la faccia, poi un altro e un altro e un altro ancora. Non reagisco mentre sento le guance bruciare e gli occhi si riempiono di lacrime più per l'apprensione per ciò che sta succedendo che per il dolore che mi fa avvampare il viso.
"Se ti prendi cura di me cosa sono quelle?" e mi indica un punto alle mie spalle. Mi volto e vedo le sue scarpe, quelle che aveva usato la sera prima e con amore avevo sfilato al suo ritorno. Mi aveva detto di riporle e pulirle prima di andare a letto, ma io, scioccamente, perso nella beatitudine di massaggiarle i piedi me ne ero scordato. Mi sento uno schifo. La mia tranquillità festante scompare e mi rendo conto di averla delusa. Eppure quante volte Lei mi ha detto che devo essere perfetto? Quante volte si è raccomandata sull'attenzione ai particolari? Mi vergogno. Parlo parlo e poi scivolo in errori banali che vanificano tutto il mio impegno.
Perché sono così stupido?
Mortificato porto via il vassoio della colazione che intanto Lei ha terminato e le scarpe che pulisco con cura e ripongo come avrei dovuto fare ore prima. La sento in bagno, non ha chiesto di me. Attendo la giusta punizione mentre una lacrima mi scivola lungo il viso.

Per lei: Tre parole magiche

Per la prima volta trascorro 24 ore senza nessun contatto con la mia Signora e Padrona. Dopo pranzo ero al lavoro e alla sera Lei era fuori a cena con un amico di cui mi parlava il giorno precedente.
Per me è bellissimo pensarla mentre si prepara per uscire con un uomo, l'ho immaginata mentre si truccava e sceglieva gli abiti più adatti. Dentro di me non c'era nessuna forma di gelosia. Questo è il mio sogno. Saperla felice con le sue amicizie, i suoi amori, le sue storie e io che sono il punto fermo, il servo che la attende, la aiuta, la ascolta, la conforta, la adora.
Non ho retto e gliel'ho scritto in un SMS. Le ho scritto che avrei voluto essere lì ad aiutarla a prepararsi, partecipe della sua gioia per la serata che l'attendeva. Questo è il tipo di rapporto che intendo con una Donna, non chiedo nulla se non di esserle vicino, uno schiavo docile e mansueto che gode della felicità della sua Padrona.
E Lei mi ha premiato. Nel modo più inatteso e più bello. Un messaggio in cui mi donava tre semplicissime parole che però mi hanno commosso:"Ti voglio bene".  
Cosa può desiderare di più un servo che l'affetto della propria Padrona? Quando ho letto quel messaggio mi si sono gonfiati gli occhi, avevo voglia di piangere perché nessuna frase al mondo avrebbe potuto darmi più beatitudine ed euforia.
Non è stato un "Ti voglio bene" d'amore, perché non è questo il rapporto che ci lega. E' stato il suo volermi bene  per ciò che sono, il suo modo di farmi sentire essenziale nella sua vita, il dirmi che sebbene io sia solo un servo sono importante per Lei. No so dire cosa amo di più di questa Donna meravigliosa ma certo una delle cose che più mi colpisce e affascina è la sua capacità di scegliere i momenti e le parole. Lei parla poco, eppure ogni frase è un macigno, ogni asserzione una rasoiata che incide la mia mente facendomi sentire sempre più suo.

sabato 17 marzo 2012

Per Lei: Sereno

C'è un momento davvero unico della mia vita in questi giorni. ed è quando sono con la Padrona. Sto bene, mi sento sereno, mi sembra che tutti i problemi si dissolvano. A volte Lei è impegnata in altre conversazioni ma io non chiedo niente, me ne resto li, magari diversi minuti, ad aspettare le sue parole. E lo faccio con piacere, contento. Ieri sera, ad esempio, Lei stava conversando con sua figlia e quindi aveva poco tempo per me, ma è stata una delle più belle chat da quando ci conosciamo.Le ho detto della mia giornata, abbiamo chiacchierato dei suoi studi, di viaggi e della mia paura di volare. E mi ha raccontato anche di un suo slave precedente con cui il rapporto si è interrotto perché si era innamorato di Lei. Io credo che innamorarsi della Padrona sia normale, anzi quasi un atto dovuto, ma in modi diversi da quello che è l'amore tradizionale. E' adorazione, devozione, desiderio di vederla felice senza pretendere nulla in cambio. Questo, secondo me, è amore di schiavo e io così sento di amare la mia Padrona.
Proprio su questo argomento Lei ha usato frasi chiare e assolutamente esplicite:"Io non devo spiegazioni a nessuno e nessuno, ne tanto meno uno slave, può' limitarmi, nel modo più assoluto... tu sai comunque che io ho completo e assoluto dominio sulla tua persona, non esistono i no per quanto ti riguardi e neppure i non so."
Parole di vera Dominatrice, di Donna che sa gestire la vita altrui. culminate con un una bellissima descrizione di come io mi sentirò:"Non è una garanzia che d'ora in poi nessun errore sara' commesso, ma sicuramente no avrai più responsabilità di sorta... ed inoltre io voglio il tuo benessere, perché comunque sara' anche il mio."
Questa dipendenza, questo mio abbandonarmi per seguire le sue scelte sono quello che cerco e desidero.
Io la amo Padrona.

venerdì 16 marzo 2012

Per Lei: Impotente

Ieri sera. in chat, abbiamo toccato un argomento per me sempre molto doloroso quanto importante. Io, a causa di una serie di interventi, sono minidotato ed impotente e per nulla interessato al sesso tradizionale. Per me la Padrona non è un'amante con cui giocare, ma un essere superiore da servire e adorare senza alcun coinvolgimento erotico. capisco però che questo modo di vedere le cose possa sembrare strano, vista l'importanza che comunque il sesso ha in una relazione di coppia. Così quando, un po' a sorpresa, Lei mi ha chiesto:"Voglio sapere della tua impotenza, mi hai già' spiegato forse di un'operazione ma rispiega, se io ti chiedo la stessa spiegazione 100 volte, tu x 100 volte devi rispiegare", ero quasi timoroso nel descrivere precisamente le mie condizioni. Siamo scesi in dettagli tecnici sulle cause e sulla storia che mi ha portato a questo e quando ho chiuso ribadendo la mia assoluta impossibilità ad avere un'erezione, le Sue parole sono state le più belle che avrei mai potuto sentire:"Per me non e' importante angelo, se avessi voluto questo lo avresti saputo subito ed io e te non saremmo qui. E comunque ti dicevo che questa tua  limitazione farà di te uno schiavo perfetto, il tuo amore partira' dalla mente e non sara' mai viziato da necessita' fisiche che potrebbero traviarlo."
Già in passato avevamo toccato questo argomento ma mai così approfonditamente e con tanta chiarezza. Ciò mi ha fatto sentire assolutamente sereno. Mi piace considerarmi un eunuco, una sorta di Taita del "Dio del fiume" di Wilbur Smith, incapace di amare ma devoto all'obbedienza cieca e totale verso la Padrona.
Il nostro rapporto sta crescendo e anche le frasi seguenti mi hanno confortato:"Voglio fidarmi totalmente di te, io sento che potrà' succedere, devi impegnarti ad intuire te l'ho detto in passato, l'intuito non ha prezzo, difficile nascondere qualcosa ad uno schiavo che intuisce. Posso impedirti di parlare, di guardare, di pensare ma non di intuire."
Mi piace la costruzione di questo rapporto fuori dagli schemi. Lei che può soddisfare i desideri di piacere con altri uomini, senza mai dover rendere conto a nessuno e io dedito solo al suo benessere senza dover affrontare i fastidi, perché per me tali sono, del sesso. E in questo senso bellissima è stata la sua affermazione:"Sei l'unico mio schiavo...non modificare nulla di te senza aver chiesto prima, sta a me decidere di tutto!"
Per la prima volta sento i miei sogni corrisposti, sento che la Padrona ed io possiamo essere complementari ed addormentarmi con questo pensiero è stato per me bellissimo.