giovedì 22 marzo 2012
Per Lei: In prestito
Ancora una volta ieri ho dovuto raccontare alla Padrona delle mie preoccupazioni familiari, che ruotano intorno ad un figlio molto problematico che riesce a darci ogni giorno pensieri sempre più grossi e diversi. Parlarne con Lei mi è di molto aiuto, Lei sa ascoltarmi, consigliarmi e rasserenarmi e bastano un po' delle sue considerazioni, sempre puntuali e appropriate, per farmi stare subito meglio. Ma ieri sera ha voluto dirmi qualcosa in più. Ha colto la mia difficoltà e il mio imbarazzo per questi momenti in cui non riesco ad essere presente e concentrato sulla mia Padrona e mi ha rassicurato con una frase splendida:"Stai vivendo un periodo particolare, ti lascio riposare, non so di cosa tu abbia piu' bisogno ora... tu sei mio angelo, sei piu' mio di qualsiasi persona al mondo, non appartieni a nessun altro come appartieni a me, nemmeno ai tuoi figli. Quello che sto scrivendo e' una certezza, non dubitare angelo, io ti stimo e ti amo." A quelle due ultime parole la commozione che già stavo provando si è sciolta in un pianto rilassato. Sentivo le lacrime scendermi lungo le guance ed ero felice. Sentirsi dire "ti amo" dalla propria Padrona è un'esperienza meravigliosa, un punto di arrivo che so di non meritare ancora perché tutto devo ancora dimostrare e che voglio prendere come un gesto di fiducia su di me e sul nostro rapporto.
Ma se queste parole sono state importanti per il legame che esiste tra noi è stato subito prima di uscire dalla chat che mi è arrivata una frase con la quale la Padrona, dopo avermi fatto capire il bene che mi vuole, ha di nuovo precisato i contorni del nostro rapporto, definendoli con scrupolo perché, magari da quelle parole affettuose, non cadessi in errore e dimenticassi cosa sono io, un servo, e chi è Lei, la Padrona. E lo ha fatto con una finezza ed un'eleganza che ogni volta mi colpiscono:"Ti sto prestando alla tua famiglia, hanno bisogno di te ora." Un modo di grandissima classe per evidenziare e sottolineare come io sia un oggetto nelle sue mani, che Lei può prestare ma che resta comunque di sua proprietà. Un'immagine magnifica. Sono fiero ed orgoglioso di avere una Padrona. così.
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