Saliamo al 6° piano del palazzo dove abito e, con mano tremante riesco ad aprire la porta del mio alloggio. Appena entrati la tentazione fortissima è quella di inginocchiarmi e baciarle i piedi ma la Padrona mi ha insegnato che nulla dipende dalle mie scelte. Lei decide. Tutto.
Così mi limito ad aiutarla a sfilarsi il giubbino prima di iniziare a presentarle la mia modesta dimora. Non senza prima averle detto che da questo momento quella piccola casa Le appartiene e che Lei, lì dentro, è Signora e Padrona. Le mostro la camera da letto che ora è Sua. Ho cambiato le lenzuola, il telecomando del TV è sul comodino dove ho posizionato anche qualche cioccolatino di benvenuto. Il telefono è a sua totale disposizione e il PC, situato accanto al letto, in questi giorni sarà di unico Suo utilizzo.
Poi le mostro la stanza dei figli, dove mi sistemerò per non arrecarle il minimo disturbo, e infine il soggiorno dove mangerà i pasti che Le preparerò con gioia.
E' stanca, decide di buttarsi sul letto e mi chiede un massaggio ai piedi. Con il cuore in tumulto le sfilo piano le scarpe, baciandole devotamente e collocandole con cura appaiate ai piedi del letto. I piedi sono profumatissimi e appena velati dall'impercettibile sudore di tante ore trascorse nelle scarpe.
Inizio a massaggiare concentratissimo, mentre la Padrona fa un paio di telefonate e poi si distrae con la televisione. Le mie dita scorrono rapide sulle sue piante, indugiando prima sui talloni, poi massaggiando a lungo i malleoli, infine rilassando con amore la base di ogni singolo dito. E ancora i pollici strusciano lungo la pianta con una pressione delicata e massaggiano il collo prima di dedicarsi a piccoli movimenti di streatching sulle dita.
Trascorre quasi un'ora in silenzio assoluto ma è un silenzio che vale più di mille parole. Io sono felice e Lei, spero, è serena e appagata.
(CONTINUA)
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