E' Lei ad interrompere l'incanto con un calcetto sul viso. Ora vuole mangiare, ma prima desidera fare una doccia. Volo in bagno e apro l'acqua che sia calda al punto giusto. Preparo un accappatoio pulito e asciugamani nuovi acquistati solo per Lei, quindi torno in camera per chiamarla con tono rispettoso e sottomesso.
Si spoglia buttando gli indumenti a terra, mentre io non oso alzare gli occhi sulla sua nudità. Appena è sotto lo scroscio dell'acqua raccolgo il suo intimo e lo metto da parte per provvedere più tardi a lavarlo a mano e non in lavatrice come faccio comunemente con la mia biancheria. La gonna e la camicetta che indossava le ripiego religiosamente, non sapendo se vorrà utilizzarle nuovamente. Quindi mi accuccio accanto al box doccia, prostrato con la fronte sul pavimento. La Padrona resta a lungo sotto l'acqua calda e quando ha terminato mi sollevo appena per porgerle l'accappatoio. Poi asciugo con la massima delicatezza i piedi che mi porge, aiutandola ad infilare un paio di pantofoline che mi ero permesso di comprare sapendo del suo arrivo.
Esce dal box-doccia con l'altezzosa eleganza di una Regina e inizia ad asciugarsi i capelli. Io mi accuccio ancora ai Suoi piedi, pronto a qualsiasi Sua richiesta ma Lei mi ingiunge di andare a preparare la cena.
A 4 zampe mi sposto verso il cucinino e seguendo le Sue istruzioni preparo ciò che mi ha ordinato, apparecchio con cura la tavola, un posto solo per Lei, le accendo il TV qualora volesse guardare qualcosa durante il pasto e quando tutto è pronto la avviso.
Intanto la Padrona si è cambiata, ora indossa un paio di jeans con una maglietta, mentre ai piedi tiene sempre le pantofoline che le ho donato. Mi alzo per spostare la sedia e aiutarla a sedere comoda, quindi inizio a servire in tavola. Resto in disparte avvicinandomi solo per aggiungere l'acqua o il vino quando i bicchieri sono vuoti. Distratta Lei mi rivolge di tanto in tanto la parola, chiedendomi qualcosa su di me, il mio lavoro, la casa.
Dopo la frutta si alza e torna in camera. E' stanca del viaggio e non vuole dormire tardi. Ha avanzato qualcosa nei piatti, posso nutrirmi di quello, poi rassettare e raggiungerla.
Finalmente sono ciò che desidero essere: uno schiavo.
(CONTINUA)
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