La Padrona in questo periodo è in apprensione per il suo lavoro. Questa crisi sta mettendo in difficoltà tante persone e aziende e anche Lei ne risente. Ieri sera me ne ha parlato concludendo con una frase che mi ha spaventato e, sul momento, intristito:"Prima o poi me ne andrò dall'Italia, l'ho sempre voluto, in paesi caldi, Maldive per esempio, lavorare li' è più semplice così come le esigenze di vita sono inferiori."
L'ho vista lontana e gliel'ho confessata. Già questa distanza che oggi ci separa mi sembra insopportabile, cosa avrebbe voluto dire saperla dall'altra parte del mondo?
Ma quello che è successo dopo, ciò che mi ha detto, mi ha aperto il cuore, figurandomi un cambio di vita che mai avevo considerato e nemmeno immaginato:"Stai sbagliando angelo, tu sarai con me, io non prevedo periodi di vita senza di te dal momento in cui sara' possibile rendere concreta la nostra conoscenza."
Vivere interamente per Lei, servirla continuamente, in un rapporto 24/7 di assoluta, totale sottomissione e obbedienza. A quel pensiero mi ha assalito un moto di commozione ampliato dalla sua successiva affermazione:"Certo ognuno di noi ha la sua vita precedente ma tu mi appartieni ed io terrò conto delle tue appartenenze passate ma sarai con me."
Sorrido. Quell'aereo che mi terrorizza e su cui non salirei mai non mi sembra più così mostruoso...
Poi la Padrona è andata a cena con un semplice:"Non andartene".
Sono rimasto lì, al mio posto, ma non solo per il mio desiderio ma perché amo attenderla, è un modo di vivere e sentire il rapporto che mi lega a Lei. E' un gesto piccolo, insignificante rispetto a tutto quello che spero di fare per dimostrarle il mio assoluto asservimento, ma mi fa stare bene. Mi sento accanto a Lei, mi sembra di respirare la sua stessa aria e riconosco di appartenerle, completamente.
Grazie Padrona per il dono di quell'attesa.
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