Forse solo una parola può descrivere quel messaggio apparso sul mio cellulare: un dono!
Io ero rientrato a casa tardi, verso le 22, perché schiacciato dagli impegni di una vita troppo pesante e sempre più opprimente. Così l'ho messaggiata per dirle che ero rientrato e scusarmi dei miei impegni che sottraevano tempo a Lei.
Cosa posso dire di fronte ad u messaggio simile? Dentro c'era tutto. Quel "Non sentirti abbandonato" per me così importante perché mai mi sono sentito solo e sperduto come nell'ultimo anno. ma ora non lo sono più. Ora c'è Lei nella mia vita, nei miei pensieri e nella mia mente. E' vero non mi sento più abbandonato. La Padrona è accanto a me ed è la mia forza, la mia guida, l'approdo sicuro delle mie paure.
E poi quel "Sei la vita che voglio, la mia". Ho pianto perché penso che nessuna parola possa testimoniare meglio di queste l'amore di una Padrona per il suo schiavo. Io rappresento la vita che Lei vuole, una vita di libertà assoluta, di dominio, di scelte sempre e comunque sue. ma, ed è questo che mi gonfia il petto di gioia, una vita che ha, anche per Lei, un approdo sicuro: il suo servo. Quello che non si lamenta mai, quello sempre pronto e disponibile, che non la contraddice mai. Quello che la adora sopra ogni cosa e che ha dedicato a Lei la sua esistenza.
Niente skype, niente contatti, niente chat... ma è davvero importante quando si ricevono parole così?
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