E Lei è così. Autoritaria, decisa, risoluta e le sue poche parole taglienti sanno essere più chiare di ogni mio goffo tentativo di esprimermi. Oggi in chat le sono bastati pochi tocchi sui tasti per comunicare una realtà che a me non basterebbero 1.000 blog per descrivere così compiutamente: "La tua testa è mia, come il resto di te, in prestito alla tua vita... So che non ti costringo a nulla, so che non ho bisogno di farlo so che il tuo intuito ti porterà dove io vorrò". Onestamente, serve aggiungere altro?
Ma questo senso di appartenenza lo sento vivo e forte anche per le emozioni che vivo ogni giorno, ogni momento. Ieri sera Lei era uscita dicendomi di aspettarla in chat. Sono passate 2,3,4 ore e mi sono reso conto di essere scivolato lentamente nel panico. Non nella paura di essere ignorato... Lei può tutto e non deve certo rendere conto a me di come si comporta, ma nel timore che potesse esserle accaduto qualcosa. Sono stato male e non riuscivo a prendere sonno in preda a quest'ansia. e se tanto grande è stato il mio disagio in quei momenti, tanto enorme è stata la gioia nel ricevere un messaggio che mi confermava che tutto andava bene e che, semplicemente, stanca si era addormentata.
Banale? Forse, ma vero, sincero. Io sento di amare quella Donna, non come un amante qualsiasi, ma come uno slave, nel modo forse più profondo che un uomo possieda per dimostrare un sentimento. Lei è dentro di me... e non sono mai stato felice come ora.
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